Kiev delusa sui carri armati Ue: «Ce ne servono centinaia, non 20». Il Cremlino minaccia: «Schiacceremo le armi occidentali»

La Polonia nel frattempo ha annunciato che chiederà l’autorizzazione alla Germania per l’invio di carri armati Leopard in Ucraina

L’Ucraina per vincere «ha bisogno di diverse centinaia di carri armati, non di dieci o venti»: lo ha affermato su Telegram il capo dell’ufficio del presidente, Andriy Yermak. Per poi aggiungere: «Il nostro obiettivo sono i confini del 1991 e la punizione del nemico che pagherà per i crimini». Alla richiesta di maggiori forniture militari si affiancano le minacce del Cremlino, dirette a chi tenderà una mano verso Kiev. Le forze russe «sbricioleranno» tutte le armi e i mezzi militari che i Paesi occidentali forniranno all’Ucraina: lo ha promesso il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov, citato dalla Tass.


Le minacce di Mosca

«Gli avversari della Russia – ha affermato ancora Ryabkov – continuano ad alzare la posta, ma, come abbiamo detto fermamente o fiduciosamente in numerose occasioni, gli obiettivi dell’operazione militare speciale saranno raggiunti». Un approccio condiviso anche da Dmitry Peskov. Rispondendo a una domanda sulla possibile fornitura di carri armati tedeschi Leopard attraverso Paesi terzi, come la Polonia, il portavoce del Cremlino ha infatti dichiarato: «I Paesi europei che contribuiscono direttamente o indirettamente a inondare l’Ucraina di armi, ne sono responsabili, e a pagare per questo pseudo-sostegno sarà il popolo ucraino». Intervistato da Interfax, ha poi citato le «dichiarazioni tra capitali europee, tra cui Varsavia che minaccia Berlino di isolamento internazionale»: «Tutto questo – afferma il portavoce -suggerisce che il nervosismo tra i membri dell’Alleanza aumenta costantemente».


La pressione della Polonia e i tentennamenti di Berlino

Nel frattempo la Polonia sta esercitando pressione sulla Germania, alla quale chiederà l’autorizzazione a inviare i carri armati Leopard in Ucraina. Lo ha annunciato il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki. Berlino si è mostrata prudente: ieri la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock aveva dichiarato che la Germania non si sarebbe opposta ad una volontà polacca di inviare i tank a Kiev. Sottolineando però che al momento non era stata posta una richiesta di autorizzazione da Varsavia, tenuta a fare richiesta ufficiale alla Germania. L’incontro del Gruppo di contatto per l’Ucraina a guida Usa per coordinare ulteriori aiuti militari, avvenuto lo scorso 20 gennaio a Ramstein, ha confermato i tentennamenti della Germania. Il Paese ospitante del vertice ha infatti concordato sulla linea del sostegno ulteriore all’Ucraina, ma il neo-ministro della Difesa di Berlino Boris Pistorius ha puntualizzato: «come e in che tempi non è ancora definito». «Abbiamo parlato anche della possibile consegna di Leopard: ci sono buone ragioni a favore e buone ragioni contro», ha aggiunto, spiegando che «non c’è ancora una decisione finale». Questa mattina l’Alto rappresentante della politica estera Ue, Josep Borrell, arrivando al consiglio affari esteri di Bruxelles, ha dichiarato: «A Ramstein si sono prese decisioni molto buone, ci sono stati risultati concreti e poi ogni Paese decide a livello nazionale: la Germania si è impegnata molto nei confronti dell’Ucraina e non si deve parlare solo dei carri armati. Certo, il presidente Zelensky li chiede, ma ci sono idee diverse all’interno degli Stati membri».

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