Zelensky a Sanremo, si allarga il fronte del no. Conte e Calenda: «Intervento inopportuno ad un evento musicale»

Lo strano asse tra l’ex premier e il leader di Azione sul videocollegamento del presidente ucraino previsto nella serata finale del Festival, sabato 11 febbraio

Dopo Matteo Salvini, altri due leader politici nazionali esprimono le loro perplessità sull’intervento previsto del presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla serata finale del Festival di Sanremo, in programma sabato 11 febbraio: l’ex premier Giuseppe Conte e il leader di Azione Carlo Calenda. «Sono stato molto contento quando il presidente (della Camera, nella scorsa legislatura, ndr) Fico ha assunto l’iniziativa di invitare il presidente Zelensky a confrontarsi con il Parlamento italiano per esprimere le ragioni sue e del suo popolo agli italiani. Invece, non credo francamente che sia così necessario che il presidente Zelensky sia in un contesto leggero come quello di Sanremo», ha detto il presidente del Movimento 5 Stelle rispondendo a una domanda dei cronisti al termine del confronto sul presidenzialismo con la ministra per le Riforme, Elisabetta Casellati. «Ci sono pochi dubbi sulla nostra linea di sostegno all’Ucraina. Ritengo tuttavia un errore combinare un evento musicale con il messaggio del Presidente di un Paese in guerra», gli ha fatto eco su Twitter Calenda.


C’è chi dice no

Nei giorni scorsi, oltre alle perplessità avanzate dal leader della Lega e ministro dei Trasporti, contro il previsto intervento (in videocollegamento) di Zelensky si erano espressi diversi attivisti e intellettuali, tra cui l’autore tv Carlo Freccero e l’ex deputato del M5s Alessandro Di Battista, il vignettista Vauro e l’attore Moni Ovadia.


Foto: ANSA/ANGELO CARCONI

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