Moni Ovadia contro Zelensky a Sanremo: «Basta umiliazioni a Putin»

L’attore e musicista: c’è una mediatizzazione ossessiva della guerra

L’attore e musicista Moni Ovadia si schiera contro la presenza di Volodymyr Zelensky a Sanremo 2023. In un’intervista al Fatto Quotidiano Ovadia sostiene che la decisione faccia parte di una «mediatizzazione ossessiva della guerra». E che l’Italia faccia «strame della Costituzione promuovendo una deriva militarista furiosa». Secondo Ovadia «non si può spettacolarizzare la guerra. Tanto meno in un programma che ospita canzoni e che è visto in tutto il mondo. Il messaggio che mandiamo a Putin è che vogliamo schiacciarlo. E lui può essere molto cattivo, quindi non è conveniente. Inoltre si parla di sicurezza del popolo ucraino, ma la sicurezza vale per tutti? Allora vale anche per i russi. Invece ai russi si è insinuata la paura di avere la Nato alle chiappe». Come Lucio Caracciolo, Ovadia non crede che gli ucraini possano vincere questa guerra, neanche se continuassimo a inviare tutte le armi che chiedono. Il rischio è una catastrofe. La Nato è ormai un’alleanza ultra aggressiva che ha delegittimato la politica estera europea in una sorta di cupio dissolvi e di deriva verso la catastrofe. Pensiamo di essere i tedofori della democrazia, mentre ai curdi le armi non le manda nessuno. Tutto questo è un’idea scellerata e funesta che da cittadino e da persona che pensa con la propria testa, non posso accettare». Infine, Ovadia si chiede perché Putin non avrebbe dovuto temere per i suoi confini: «Avrà pensato: mi considerano un nemico, li tratto come tali. La Russia è una potenza militare e nucleare fortissima».


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