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SuperLega, il tribunale di Madrid: «Uefa e Fifa non ostacolino la concorrenza»

Nella sentenza, i giudici spagnoli impongono l’astensione da qualsiasi provvedimento o azione contro lo sviluppo del progetto sul campionato alternativo

Il tribunale provinciale di Madrid ha accolto il ricorso dei club promotori della SuperLega, ribaltando la decisione del Tribunale mercantile e respingendo l’opposizione dell’Uefa. In attesa del giudizio nel processo principale della Corte di giustizia dell’Unione europea affinché giudichi se quello di Uefa e Fifa sia a tutti gli effetti un monopolio o meno, il quotidiano spagnolo As riporta che il collegio di tre magistrati ha stabilito che i due enti «non possono giustificare il loro comportamento anticoncorrenziale come se fossero gli unici depositari di certi valori europei», soprattutto se questo serve «da scusa per sostenere un monopolio dal quale poter escludere o ostacolare l’iniziativa di quella che aspira ad essere la sua concorrente, la SuperLega». Nel dispositivo, i giudici di Madrid decidono che Uefa e Fifa devono «astenersi dall’adottare qualsiasi provvedimento o azione contro la SuperLega e persino dal rilasciare qualsiasi dichiarazione contraria durante l’istruttoria del procedimento principale, che impedisca o ostacoli, direttamente o indirettamente, la preparazione o lo sviluppo della SuperLega». I magistrati si spingono fino a chiedere a Uefa e Fifa di «non annunciare o minacciare qualsiasi misura disciplinare o sanzionatoria nei confronti dei club, dirigenti e giocatori dei club che partecipano alla preparazione della SuperLega».


Abuso di potere?

Di più. Nel documento visionato dal quotidiano spagnolo, i giudici ipotizzano che il tipo di controllo esercitato dalla società di Nyon e dalla federazione di Zurigo possa configurare «un ingiustificabile abuso da parte di chi detiene una posizione dominante», e anzi ne contestano anche il meccanismo di distribuzione degli utili, avanzando dei dubbi sul fatto che «costituisca necessariamente la miglior soluzione possibile per gli interessi generali dello sport».


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