Pochi giorni di tempo per lasciare Londra. È la decisione del ministero dell’Interno britannico che riguarda centinaia di rifugiati afghani che si sono stabiliti nella capitale inglese dopo essere fuggiti dai talebani diciotto mesi fa. Lo riporta il Guardian, secondo cui funzionari dell’Home Department avrebbero obbligato 40 famiglie con 150 bambini che vivono da più di un anno a Kensington, a ovest di Londra, a trasferirsi in un altro alloggio a Wetherby, alla periferia di Leeds. Decisione che ha scatenato polemiche tra gli stessi rifugiati, tra cui un ex generale afghano ed ex traduttori dell’esercito britannico, che hanno deciso di boicottare la decisione del governo perché i propri figli, già sconvolti dalla guerra e dallo sfollamento, rischiano di rimanere ulteriormente traumatizzati per essere costretti ad abbandonare la scuola e gli amici. Altri invece, spiega il quotidiano britannico, hanno trovato lavoro a Londra e temono di non essere assunti dalle aziende nel West Yorkshire.
La decisione del governo inglese
Il governo mira a trasferire tutte le famiglie afghane entro la fine di questo anno. Si stima che circa 9mila afghani vivano ancora in alloggi temporanei nel Regno Unito 18 mesi dopo essere stati evacuati dal loro Paese durante l’operazione inglese denominata Pitting. Al momento, i nuclei familiari che si oppongono al trasferimento sono ospitati in un hotel a quattro stelle vicino al Victoria and Albert Museum. Il governo ha deciso di spostarle perché l’hotel di Wetherby, a 200 km da Londra, sarebbe meno costoso. «Abbiamo chiesto al Ministero dell’Interno: “Perché ci vuoi cacciare?”», ha raccontato al Guardian un ex consigliere parlamentare di Kabul, evacuato con sua moglie e tre figli di età compresa tra i quattro e i 14 anni, «e loro ci hanno risposto: “Questo hotel è troppo costoso: l’albergo di Leeds costa meno”. Ma noi non abbiamo scelto questo hotel o questa zona, l’ha scelto il ministero dell’Interno», aggiungendo che il governo avrebbe infranto una serie di promesse. L’estate scorsa, infatti, il governo ha iniziato a incoraggiare gli afghani a trovare una casa da affittare, ma per molti si è rivelato difficile. La decisione del trasferimento arriva tra le crescenti preoccupazioni che il ministro degli Interni, Suella Braverman, non abbia mantenuto le promesse fatte dall’ex primo ministro Boris Johnson di sostenere gli afghani che hanno lavorato e combattuto a fianco del Regno Unito in Afghanistan.
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