Il Manchester City sotto inchiesta, le accuse dalla Premier sui bilanci truccati da 9 anni

Secondo il New York Times, le accuse mosse al club potrebbero anche culminare con l’espulsione dei Citizens dal campionato inglese

La Premier League ha accusato il Manchester City di aver violato le regole finanziarie per quasi un decennio. Nel mirino dell’inchiesta, durata quasi cinque anni, sono finiti nove bilanci, dal 2009/10 al 2017/18. Accuse pesanti, che – riporta il New York Times – potrebbero anche culminare con l’espulsione dei Citizens dal campionato inglese. Le infrazioni che la lega britannica imputa al club non si limitano semplicemente alle informazioni finanziarie imprecise. Il City, infatti, è accusato anche di aver coperto i costi di alcune retribuzioni, tra cui quella dell’ex allenatore Roberto Mancini, di non aver rispettato il fair play finanziario Uefa e non aver collaborato con la Premier League nelle indagini.


L’inchiesta

In una nota ufficiale pubblicata oggi, la lega inglese accusa il City di aver fornito ripetutamente informazioni finanziarie incomplete o imprecise, impedendo alle autorità di avere «una rappresentazione veritiera e corretta della posizione finanziaria del club, in particolare per quanto riguarda le sue entrate (comprese le entrate di sponsorizzazione), le sue parti correlate e i suoi costi operativi», scrive la Premier League. I primi documenti contestati dalle autorità inglesi risalgono al 2009, un anno dopo l’acquisto del club da parte dello sceicco – e attuale presidente – Manṣūr bin Zāyed Āl Nahyān, degli Emirati Arabi Uniti. Un’inchiesta della Uefa sul mancato rispetto delle norme finanziarie aveva già portato nel 2020 all’esclusione del City dalla Champions League. Una decisione impugnata dal club inglese, che riuscì a evitare l’esclusione dalla competizione dopo essere riuscito a dimostrare che l’indagine Uefa aveva impiegato più del tempo massimo concesso – 5 anni – per dare un verdetto sull’infrazione.


Foto di copertina: EPA/ADAM VAUGHAN

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