Nordio respinge la richiesta di revoca del 41 bis per Cospito

Secondo il guardasigilli l’anarchico è ancora pericoloso e dal carcere avrebbe istigato alla rivolta

Ha anche anticipato i tempi (la decisione era attesa entro il 12 febbraio) il ministro della Giustizia Carlo Nordio che oggi ha fatto sapere di aver respinto l’istanza di revoca del 41bis per Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto al carcere di massima sicurezza, da 110 giorni in sciopero della fame. Il ministro, spiega l’Ansa, avrebbe ritenuto sussistente la pericolosità sociale e ha dunque respinto l’istanza avanzata dall’avvocato Flavio Rossi Albertini. A disporre il regime di massima sicurezza era stato l’allora titolare di via Arenula, Marta Cartabia, il 4 maggio fissandolo in quattro anni di durata.


La valutazione della Dna

Nei giorni scorsi, il Guardasigilli ha ricevuto il parere della Direzione nazionale antimafia, oggi guidata da Giovanni Melillo, che apriva alla possibilità di ridurre il regime carcerario da massima ad alta sicurezza, affidando all’«Autorità politica», un «ponderato apprezzamento dell’effettivo rilievo preventivo di misure derogatorie dell’ordinario trattamento penitenziario riferite al singolo detenuto». Non tanto perché si fosse ridotta la pericolosità sociale di Cospito ma perché il mondo anarchico si è ulteriormente parcellizzato e quindi escluderlo totalmente dai contatti con l’esterno poco cambia rispetto al quadro generale.


Le motivazioni del ministro

Una interpretazione opposta a questa sarebbe quella arrivata da via Arenula, secondo il ministro della Giustizia, il fatto che il procuratore generale abbia scritto che le argomentazioni prodotte dall’avvocato di Cospito non sono sufficienti, vale a interpretare questo parere come contrario. Inoltre, il ministro valuta l’anarchico socialmente pericoloso. Dal carcere, sarebbe scritto nella motivazione, avrebbe istigato gli altri a manifestare in suo nome e questo rappresenterebbe un fattore di pericolo.

L’udienza in Cassazione

A questo punto, sempre se il quadro sanitario del detenuto resterà stabile, l’ultima parola spetta alla Cassazione che ha anticipato la propria udienza al prossimo 24 febbraio.

La replica dell’avvocato

Si apre però anche una nuova strada giudiziaria. L’avvocato di Cospito ha annunciato che ricorrerà contro la decisione del ministro della Giustizia davanti al Tribunale del riesame di Roma.

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