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Turchia, l’inchiesta sui palazzi collassati in pochi secondi con il terremoto: arrestati oltre 100 costruttori – Il video

12 Febbraio 2023 - 09:14 Redazione
Secondo il governo di Ankara, gli imprenditori avrebbero violato le normative edilizie del Paese

Mentre continuano in Turchia e in Siria le operazioni di soccorso per cercare gli ultimi sopravvissuti al terremoto, il governo di Ankara punta il dito contro i costruttori di alcuni edifici crollati, sospettati di aver violato le normative edilizie del Paese. L’agenzia di stampa Anadolu riferisce che le autorità turche hanno arrestato più di 100 costruttori edili nelle province più colpite dal sisma di lunedì scorso. Il ministero della Giustizia, inoltre, ha ordinato a 150 procure locali di istituire «unità investigative sui crimini legati al terremoto». La normativa edile turca è stata aggiornata nei primi anni Duemila proprio in seguito a un disastroso terremoto, che nel 1999 colpì la città di Izmit.

Le indagini

Tra le centinaia di imprenditori arrestati in questi giorni dalle forze dell’ordine turche c’è anche Mehmet Yasar Coskun, responsabile della costruzione di un condominio di lusso di 12 piani con 250 appartamenti nella provincia di Hatay, che è stato raso al suolo dal terremoto. L’uomo è stato arrestato venerdì scorso all’aeroporto di Istanbul mentre stava per imbarcarsi su un volo diretto in Montenegro, probabilmente per sfuggire alla giustizia turca. L’accelerazione delle indagini sulle imprese edili, accusate di aver violato la legge, potrebbe essere una risposta del presidente Recep Tayyip Erdogan alle crescenti proteste che hanno interessato alcune zone della Turchia. Già nei giorni scorsi, il presidente turco aveva bloccato momentaneamente l’accesso a Twitter, dove centinaia di cittadini si erano riversati per denunciare ritardi nei soccorsi. Una decisione motivata ufficialmente da Ankara come un tentativo di fermare «una campagna diffamatoria e di menzogne».

Foto di copertina: EPA/SEDAT SUNA | Ciò che resta di alcuni edifici ad Adiyaman, Turchia, dopo i terremoti del 6 febbraio (11 febbraio 2023)

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