«Quanti idioti…», il fuorionda del commissario Ue ungherese sugli eurodeputati. Poi prova a scusarsi – Il video

Il politico ungherese dice di essere stato frainteso, ma l’insulto che si è sentito dopo il suo intervento al Parlamento Ue ha già scatenato forti polemiche

Mi rammarico sinceramente per il malinteso sorto in merito alle mie affermazioni durante la sessione plenaria del Parlamento europeo del 14 febbraio 2023. Così commissario Ue per l’Allargamento e la Politica di Vicinato, l’ungherese Oliver Varhelyi, si scusa per essersi chiesto. «Quanti idioti ci sono ancora (nella lista degli interventi, ndr)». Doveva essere un commento rivolto solo al suo assistente quello pronunciato ieri nel corso della sessione plenaria nella quale i politici europei hanno partecipato al dibattito e fatto domande sull’entrata nell’Unione dei Paesi dei Balcani occidentali. Nello specifico, dopo aver risposto all’europarlamentare croato Tomislav Sokol, Varhelyi si è dimenticato di spegnere il microfono. Le parole del commissario sono state accolte con polemica dal partito d’opposizione ungherese, che ha chiesto le sue dimissioni. Inoltre, la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola ha chiesto ai servizi della camera di approfondire la questione, mentre diversi parlamentari hanno preteso le scuse del commissario, che sono infine arrivate.


Le scuse: «Era un’altra conversazione»

Le affermazioni sono «collegate a una conversazione privata e in corso in ungherese tra me e il mio capo di gabinetto su una questione completamente diversa, che è stata estrapolata dal contesto. Mi scuso per ogni possibile malinteso al riguardo», prosegue la nota con la quale l’esponente Ue si discolpa. Continua poi Varhelyi virando il discorso verso l’esito del question time: lo scambio di opinioni di ieri, è stata un’ottima occasione per discutere questioni geopolitiche della massima importanza nei Balcani occidentali. E aggiunge: «Resto disponibile anche in futuro a scambiare con il Parlamento europeo sugli sviluppi nelle aree del mio portafoglio nel pieno rispetto dei miei obblighi interistituzionali e del principio di leale cooperazione».


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