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Marco Travaglio e l’assoluzione di Berlusconi: «È la comica finale»

16 Febbraio 2023 - 04:57 Redazione
marco travaglio assoluzione berlusconi
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Il direttore del Fatto: approfittiamone, corrompiamo anche noi testimoni e diciamo che ci manda lui

La locuzione «comiche finali» a proposito di Silvio Berlusconi ha una storia ben precisa. Fu infatti la frase con cui Gianfranco Fini bollò nel 2007 la proposta del Cavaliere di fare un partito unico del centrodestra. «Lui che adesso accetta di discutere sulla legge elettorale, ci ha risposto senza rispetto e quasi sfidando il ridicolo ci ha detto “ho fondato il Pdl, scioglietevi, bussate, venite e vi sarà aperto”. Comportarsi in questo modo non ha a che fare con il teatrino della politica, significa essere alle comiche finali», disse Fini. Che due anni dopo e proprio con Berlusconi fonderà il partito unico del centrodestra: il “Popolo delle libertà”. Oggi la “comica finale” la riesuma il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio a proposito dell’assoluzione di Berlusconi nel Ruby Ter.

Il codice penale e le montagne di prove

Il punto che solleva il giornalista è quello delle motivazioni. Che dipendono dal fatto che le “Olgettine” non potevano essere accusate di corruzione in atti giudiziari perché già a metà dei processo Ruby 1 avrebbero dovuto essere sentite in aula non come testimoni ma come indagate in procedimento connesso per concorso in induzione alla falsa testimonianza. Commenta Travaglio: «Il Codice penale vieta all ’imputato di pagare sia i testimoni sia i coimputati che possono inguaiarlo. Ci sono montagne di prove che B. ha pagato 28 testimoni che potevano (e spesso minacciavano di) inguaiarlo dicendo la verità sul caso Ruby. E il Tribunale che fa? Lo assolve con tutte le testimoni prezzolate. Perché queste non andavano sentite con l’obbligo di rispondere e dire la verità. Bisognava indagarle come sue coimputate e interrogarle col diritto di tacere o mentire (in Italia mentire alla Giustizia è un diritto, nei Paesi civili è un crimine)».

Assoluzione scontata

Il quotidiano racconta che l’assoluzione era scontata. Perché che la corte fosse orientata a considerare un errore l’ascolto delle olgettine come testimoni era chiaro dal 3 novembre 2021. Ovvero quando il presidente Tremolada ha recepito a sorpresa un’eccezione avanzata nel 2019 dalla difesa di Berlusconi. Travaglio chiude il commento con sarcasmo: «Pazienza se è pure vietato pagare i coimputati perché mentano. Pazienza se 2 gup, 3 giudici d’appello e 9 giudici delle sezioni unite di Cassazione avevano stabilito il contrario. Perciò indignarsi è inutile. Meglio approfittarne: se delinquere e poi pagare testimoni e complici per fregare i giudici non è più reato, diamoci da fare. Poi, se ci beccano, diciamo che ci manda Silvio».

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