Superbonus, in Forza Italia monta la rivolta contro il decreto del governo: «Tempismo scellerato, rivedere la norma in Parlamento»

Il provvedimento approvato a sorpresa nel Consiglio dei ministri di ieri ha scontentato il settore edilizio. E ora il partito di Berlusconi chiede un ripensamento

Non c’è stata discussione interna a Forza Italia, né tantomeno il tema di come superare la norma del Superbonus, voluta dal Movimento 5 stelle e introdotta dal governo Conte due, ha visto un dibattito approfondito tra le forze di maggioranza. Piuttosto, è stato un blitz, quello di ieri sera a Palazzo Chigi. Almeno secondo le ricostruzioni del giorno dopo all’interno del partito di Silvio Berlusconi. Il Consiglio dei ministri del 16 febbraio ha approvato un decreto che interviene sulla cessione dei crediti del Superbonus 110%. Il settore edilizio, in cui gli azzurri riconoscono una fetta del proprio elettorato, non ha gradito. E l’imbarazzo degli esponenti di Forza Italia trova sfogo in un’allerta al governo: «Serve un confronto parlamentare», ha dichiarato Erica Mazzetti, membro della commissione Lavori pubblici. La deputata forzista è stata ancora più esplicita nei confronti dell’esecutivo: «Non deve mettere la fiducia», quando il decreto arriverà in Aula per la conversione. «Serve una nuova norma che introduca incentivi ragionati e studiati, non possiamo lasciar morire un settore fondamentale dell’economia». All’Adnkronos, Mazzetti ha definito «eccellente» il provvedimento del Superbonus, perché «è arrivato dopo dieci anni di crisi del settore edilizio, ma allo sesso tempo scellerato nei modo e, oggi, ne paghiamo tutti le conseguenze».


Una perifrasi per dire che sì, bisognava intervenire sulla materia dei bonus edilizi, ma non con questa dirompenza. «Come Forza Italia ci siamo immediatamente riuniti alle 14 di ieri, assieme ai capigruppo. Abbiamo capito dal Ministero dell’Economia che non c’era possibilità di modificare il provvedimento e abbiamo cercato nell’immediato di risolvere il problema della cessione del credito, togliendo la responsabilità solidale», ha spiegato la deputata. La quale ha ringraziato «il vicepremier Antonio Tajani che ha portato in Consiglio dei ministri le nostre richieste. Adesso bisogna essere razionali e ragionare su come affrontare i prossimi passaggi». Il capogruppo alla Camera di Forza Italia è stato altrettanto netto nel sollevare scetticismo nei confronti gli alleati di maggioranza: «Non ne sapevo nulla, proprio nulla. Speriamo di poter approfondire, di capire meglio il decreto».


La linea del partito di Berlusconi è chiara: non cassare il confronto parlamentare sul Superbonus ponendo la questione di fiducia. Intanto, Mazzetti ha depositato una mozione a propria firma a Montecitorio, in cui si chiede al governo di trovare una soluzione per sbloccare i crediti e adottare nuove norme per l’efficientamento sismico ed energetico degli edifici. «Il centrodestra ha promesso che avrebbe messo in sicurezza gli imprenditori e i cittadini che avevano fatto investimenti importanti. Noi siamo stati coerenti. E Fratelli d’Italia lo deve ricordare, perché non si può dire alle imprese, dalla sera alla mattina, “datevi fuoco”». L’insofferenza nei confronti del partito di Giorgia Meloni è trasudata anche dalle parole del vicepresidente della Camera Giorgio Mulè: «Non si fa così, non è questo il metodo. Non va bene».

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