Cospito, ricovero finito: l’anarchico al 41bis torna in cella nel carcere di Opera

Venerdì scorso, la Cassazione ha confermato il regime di «carcere duro» per l’anarchico

Alfredo Cospito è stato ritrasferito nel carcere di Opera, presso il Servizio di assistenza integrata. L’anarchico detenuto al 41 bis, da quattro mesi in sciopero della fame, si trovava da alcuni giorni all’ospedale San Paolo di Milano, dove era stato ricoverato a causa delle sue condizioni di salute. Lo scorso 24 febbraio, la Cassazione ha respinto il ricorso dell’anarchico per la revoca del «carcere duro». Una decisione che gli avvocati difensori di Cospito hanno descritto come una «condanna a morte». In seguito al pronunciamento della Corte, infatti, l’anarchico ha rinnovato la propria determinazione nel portare avanti il suo sciopero della fame, dichiarando che questa volta è sua intenzione andare in fondo e morire «presto» in carcere. Dopo che la Cassazione ha detto no alla revoca del suo 41 bis, Cospito ha deciso che non prenderà più integratori, vitamine e potassio. Si limiterà ad assumere acqua, sale e zucchero, come confermato dai suoi stessi avvocati, che sono andati a trovarlo in ospedale. Dall’inizio del suo sciopero della fame, Cospito ha perso circa 50 chili ed è ancora in grado di alzarsi in piedi e passeggiare. La drastica riduzione di peso degli ultimi mesi, però, aumenta il rischio di peggioramenti improvvisi del suo stato di salute. Nelle scorse settimane, l’anarchico ha comunicato al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria che, nel caso dovesse perdere conoscenza, non vuole essere alimentato artificialmente. Una questione delicata che, se le sue condizioni dovessero peggiorare all’improvviso, costituirebbe un nodo giuridico senza precedenti nel suo genere.


Foto di copertina: ANSA/MOURAD BALTI TOUATI | Presidio anarchico in solidarietà di Alfredo Cospito davanti al carcere di Opera (4 febbraio 2023)


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