Cassazione, Cassano eletta presidente della Corte. Mattarella: «Profilo eccellente». Nordio: «Traguardo per tutte le donne» – Il video

A qualche giorno dal 60esimo anniversario della legge che ha permesso alle donne di accedere alle carriere in magistratura, il plenum del Csm ha individuato in Cassano la successore di Curzio

«Sappiamo tutti che si tratta della prima donna chiamata a ricoprire questo ruolo, ma questo non ha influito. Desidero, però, sottolinearlo, ricordando che pochi giorni fa ricorrevano i 60 anni dalla legge che ha immesso le donne in magistratura». Si tratta della legge n. 66 del 9 febbraio 1963 e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’ha ricordata al termine delle votazioni del plenum del Consiglio superiore della magistratura per eleggere il presidente della Corte di Cassazione. Per la prima volta nella storia dell’organo, è stata nominata una donna, Margherita Cassano: succederà a Pietro Curzio, che andrà in pensione il prossimo 5 marzo. Il plenum, all’unanimità, ha scelto la magistrata fiorentina di origini lucane. Classe 1955, è entrata in magistratura nel 1980. Ha iniziato la carriera alla procura di Firenze e, dal 1998 al 2002, è stata componente del Csm, eletta nella corrente di Magistratura indipendente. A 21 anni da quella consiliatura, ricoprendo la carica di giudice di più alto grado nel Paese, torna a far parte dell’organo di autogoverno dei magistrati come membro di diritto.


Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha inviato un messaggio di congratulazioni alla nuova presidente della Suprema Corte: «È il traguardo di un percorso iniziato 60 anni fa, con l’ingresso delle prime donne in magistratura e rappresenta un ulteriore fondamentale passo in avanti verso l’effettiva parità di genere. La presidente Cassano sarà un punto di riferimento per le giovani che sempre più numerose superano il concorso, per prestare un essenziale servizio alla Repubblica». Stando ai dati di via Arenula, al 30 giugno 2022 sono 4.952 le donne in magistratura, rappresentando il 55% del totale dei giudici. La parità di genere, però, è ancora lontana nella categoria: guardando alle gerarchie dei magistrati, la maggior parte dei ruoli di vertice continua a essere ricoperta da uomini. Tornando alla proclamazione di Cassano, il presidente della Repubblica che, in quanto tale, è anche presidente del Csm, ha sottolineato: «È stato posto in evidenza l’eccellente profilo professionale della presidente Cassano, nell’arco della sua carriera ha svolto funzioni sia requirenti sia giudicanti, esercitando incarichi direttivi, e in ogni incarico ha mostrato doti e attitudini di elevano livello».


«Le sue doti e la professionalità trovano ulteriore fondamento nella sua attività di studio e di ricerca – ha aggiunto il capo dello Stato -. Sono certo che il suo contributo sarà prezioso anche per i lavori del Csm, lunanimità dei consensi rappresenta il riconoscimento dell’autorevolezza della presidente Cassano». Mattarella ha ringraziato anche Curzio «per l’impegno intenso, qualificato e che ha caratterizzato la sua lunga, eccellente e apprezzata attività di magistrato». Il presidente della Repubblica, commentando le relazioni sull’amministrazione della giustizia del presidente della Cassazione uscente, le ha definite «caratterizzate da analisi acute e da rigore nelle valutazioni. Con considerazioni di rilievo e tra queste il richiamo alla necessità di assicurare certezza del diritto e uniformità dei criteri di giudizio, nonché l’esortazione al reciproco rispetto dei ruoli e alla distinzione delle funzioni tra i poteri dello Stato. Non va dimenticato come il rispetto di questa condizione sia strettamente correlato all’indipendenza».

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