Renzi perde una causa civile e la giudice gli fa la ramanzina: «Il tribunale non è un bancomat»

La sentenza a Firenze: dovrà pagare 16 mila euro di spese processuali al Corriere della Sera. Il senatore di Italia Viva annuncia un ricorso

Il tribunale civile di Firenze ha respinto una richiesta di risarcimento danni da 200 mila euro del senatore di Italia Viva Matteo Renzi nei confronti del Corriere della Sera. Ma nella sentenza, oltre a spiegare i motivi della decisione, il giudice Susanna Zanda scrive che la somma pretesa «al di là della infondatezza della domanda, ha una palese e ingiustificata carica deterrente, specie ove collocata nell’alveo di iniziative volte ad usare il tribunale civile come una sorta di bancomat dal quale attingere somme per il proprio sostentamento, anche quando lo si coinvolge senza alcun fondamento». La giudice ha condannato il leader di Iv a pagare 16 mila euro di spese processuali a Rcs, al direttore del quotidiano Luciano Fontana e alla giornalista Fiorenza Sarzanini. Il contenzioso riguardava un articolo del 4 dicembre 2019 dedicato alla fondazione Open. Secondo Renzi l’articolo era pieno di affermazioni false. Invece il giudice Zanda ha sottolineato la correttezza dei contenuti riportati rispetto all’inchiesta e alle fonti documentali. E ha scritto che «l’articolo rispetta il canone della verità in quanto esprime esattamente il contenuto di una nota informativa dell’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia». Inoltre, «la dicitura ‘regalo fatto a Renzi’ non è diffamatoria perché nel titolo del paragrafo è scritto chiaramente ‘prestiti'” rispetto a versamenti di denaro nell’ambito delle attività di Open». Quindi, riporta sempre il quotidiano, per Zanda l’articolo è corretto e «Renzi non deve usare i tribunali come bancomat». Il leader di Italia Viva ha annunciato un ricorso contro la decisione del Tribunale di Firenze.


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