Strage di Cutro, il M5s chiede a Salvini di lasciare il governo: «Non scappi come un coniglio e si dimetta»

La vicecapogruppo grillina alla Camera accusa anche «Meloni, madre, donna e cristiana che non ha, però, senso delle istituzioni»

Come per il Partito democratico, anche il Movimento 5 stelle non è soddisfatto dalla ricostruzione fatta da Matteo Piantedosi sulla strage di Cutro. Iscritta a parlare per il gruppo di Giuseppe Conte, la deputata Vittoria Baldino. La quale ricorda che la competenza sulla Guardia Costiera è del ministro delle Infrastrutture, non del capo del Viminale. A tal proposito, attacca il segretario della Lega: «Dov’è Matteo Salvini? Perché continua a scappare dal parlamento come un coniglio e non si assume le sue responsabilità? Se ritiene di rispondere solo a se stesso si guardi allo specchio e si dimetta». La deputata ribadisce che «l’autorità nazionale responsabile della convenzione Sar è il ministro Salvini che ha voluto la delega ai porti per continuare a padroneggiare sull’immigrazione». Baldino, di fronte alla tragedia avvenuta lungo la costa calabrese, imputa al governo «una risposta balbuziente, che è stata quella di trincerarsi in ricostruzioni autoassolutorie. Il M5s crede che il governo stia facendo di tutto per nascondere responsabilità che ogni giorno si materializzano in tutta la loro gravità».


Baldino: «Mediocre governo di inadeguati»

Se accusa Piantedosi di reticenza, la vicecapogruppo del M5s affibbia una responsabilità politica a Giorgia Meloni, «che non si è degnata nemmeno di andare a guardare con i propri occhi il lascito di questa immane tragedia. Oggi, nove giorni e 72 morti dopo questa ecatombe, non serve che vada a Cutro per un Consiglio dei ministri spot per pulirsi la coscienza, non serve la propaganda, ma senso delle istituzioni che Meloni, madre, donna e cristiana non ha». Dopo aver detto che l’esecutivo in carica altro non è che «un mediocre governo di inadeguati», Baldino conclude rinnovando l’impegno a fare chiarezza su quanto avvenuto: «Lo dobbiamo alle vittime, lo dobbiamo alle donne e agli uomini della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera e lo dobbiamo ai cittadini di Crotone, molti dei quali non hanno esitato a gettarsi in acqua per salvare delle vite. Quella imbarcazione era sovraccarica».


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