Naufragio di Cutro, il governo blinda Piantedosi: «Nessuna carenza nei soccorsi, la responsabilità è tutta degli scafisti»

Dopo l’informativa in Aula del ministro dell’Interno, Matteo Salvini e Giorgia Meloni si sono incontrati a Palazzo Chigi

Al termine di una lunga giornata per il governo Meloni, e soprattutto per il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che in Aula ha riferito sulla tragedia del naufragio di Cutro, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Matteo Salvini si sono incontrati a Palazzo Chigi per un chiarimento. Un incontro «cordiale e concreto» che avrebbe confermato la «piena sintonia» tra i due alleati di governo, si legge in una nota, in vista del Consiglio dei ministri che si terrà a Cutro giovedì 9 marzo nel quale dovrebbero essere presentati i nuovi provvedimenti sull’immigrazione. Dopo il faccia a faccia tra la premier e il ministro delle Infrastrutture e trasporti, la presidenza del Consiglio ha diffuso un altro comunicato con cui blinda il ministro dell’Interno, esprimendo «il suo plauso per l’esposizione puntuale dei fatti» in Aula. «Da tale esposizione è emerso con chiarezza che, al momento della segnalazione di Frontex, l’imbarcazione non presentava problemi di navigazione», si legge, «il naufragio non può quindi essere responsabilità della Guardia Costiera né della Guardia di Finanza che hanno operato con correttezza». Dopo aver difeso il proprio ministro, il messaggio si conclude: «Come ha sottolineato il ministro Piantedosi, non ci sono state carenze nelle operazioni di soccorso, la tragedia è stata pertanto causata dal comportamento criminale degli scafisti».


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