Polonia, il suicidio del figlio di una deputata dell’opposizione scuote il governo: sotto accusa i media di Stato che hanno reso noti gli abusi

Due anni prima un collega di partito della madre era stato condannato per violenze, in un processo celebrato a porte chiuse per tutelare l’identità del 15enne

Il figlio 15enne della deputata d’opposizione Magdalena Filiks si è tolto la vita dopo che alcuni media pubblici, controllati dal partito di maggioranza, hanno diffuso informazioni sensibili in grado di identificarlo come la vittima degli abusi sessuali subiti due anni prima. Nel 2021, ricostruisce il Guardian, il tribunale aveva condannato il suo aggressore, un ex membro del partito all’opposizione Piattaforma civica, candidato alle elezioni nonché attivista Lgbt, a quattro anni per abusi sessuali. Il processo si era celebrato a porte chiuse proprio per tutelare la vittima. Nelle ultime settimane però, prima Radio Szczecin poi l’emittente TVP, Telewizja Polska, hanno divulgato alcuni dettagli che hanno reso riconoscibile il ragazzo, dalla sua età al partito in cui milita la madre come parlamentare. Secondo il partito al governo PiS, (Diritto e giustizia), le informazioni sul caso erano state taciute non per tutelare la vittima ma per nascondere il caso di pedofilia che coinvolgeva un esponente di Piattaforma civica. Secondo le opposizioni invece l’esecutivo ha strumentalizzato questa vicenda per un vantaggio politico in vista delle elezioni di ottobre, senza alcuna sensibilità per la giovane età della vittima fine al terribile epilogo di pochi giorni fa. Su Twitter, il leader di Piattaforma civica Donald Tusk, ex primo ministro polacco ed ex presidente del Consiglio europeo, ha attaccato duramente gli avversari: «Riterremo il PiS responsabile di ogni malvagità, di tutti i danni umani e delle tragedie che hanno causato mentre era al potere. È una promessa».


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