Guidonia, è il maggiore Meneghello il pilota della manovra da eroe. I testimoni: «Uscito vivo gridava aiuto, poi l’esplosione» – il video

Chi ha assistito all’atterraggio di fortuna, ha raccontato di aver visto l’aereo cadere in obliquo tra due palazzi

È stato il maggiore Marco Meneghello a riuscire a manovrare il suo aereo, mentre precipitava, facendolo atterrare su un’auto in strada evitando i palazzi circostanti. «O è stato un eroe o c’è stato un miracolo» aveva detto il sindaco di Guidonia Montecelio, Mauro Lombardo. Nessun miracolo, è stata la manovra virtuosa dell’ufficiale a permettere al suo velivolo, uno dei due aerei dell’Aeronautica militare coinvolti in un incidente in volo, di atterrare senza provocare gravi danni alle case. Come ricostruisce Repubblica, il maggiore aveva perso il controllo del velivolo mentre si trovava sopra il centro abitato di Colle Fiorito, alle porte di Roma. È però riuscito a manovrare l’aereo atterrando sulla strada, in via delle Margherite, colpendo soltanto un’auto parcheggiata. Un atterraggio di fortuna mentre il mezzo era in fiamme, da cui il pilota è uscito ancora vivo e, secondo alcuni testimoni, ha cominciato a gridare «aiuto». Alcuni passanti sono corsi a recuperare un estintore, ma l’aereo è esploso poco dopo. «Incredibilmente – dice il sindaco di Guidonia – l’aereo è atterrato al centro della strada con le ali parallele. Sembra una manovra voluta per minimizzare i danni. O è un eroe o c’è stato un miracolo». Un uomo che si trovava sul posto ha raccontato a Repubblica di aver visto l’aereo cadere: «È passato tra le palazzine e si è schiantato su una macchina. Abbiamo provato a salvarlo, ma non ci siamo riusciti, l’aereo è esploso. Secondo me il pilota ha fatto qualcosa per evitare i palazzi, è sceso in obliquo centrando l’asfalto. Ci ha graziati – dice l’uomo – o prendeva il palazzo a sinistra o quello a destra». Meneghello era un pilota esperto dell’Aeronautica, con all’attivo oltre 2600 ore di volo. Nell’incidente è morto anche il suo collega, il tenente colonnello Giuseppe Cipriano.


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