Christina Bertevello, l’influencer accusata di concorso in estorsione: condannata in appello a 3 anni e 4 mesi

La vicenda si riferisce all’aggressione di un ragazzo di 18 anni, legato ad un albero e picchiato per aver «fatto la spia»

Una storia di droga, minacce e violenza è costata cara all’influencer Christina Bertevello. Ventisette anni anni, quasi un milione di follower su Instagram e un nutrito seguito anche su OnlyFans, la giovane originaria della provincia di Treviso è stata condannata in appello a 3 anni e 4 mesi, secondo quanto riporta il Corriere della Sera. La decisione dei giudici milanesi conferma quanto deciso dai colleghi di Busto Arsizio in primo grado nel maggio del 2021, con rito abbreviato. La vicenda risale al novembre del 2019, quando un diciottenne venne preso di mira da un gruppo a cui, sembra, appartenesse anche l’influencer. L’accusa che veniva mossa al ragazzo era quella di aver «fatto la spia», cioè raccontato dove si trovava il fidanzato dell’epoca della Bertevello a un giovane che si sarebbe messo sulle sue tracce per riscuotere debiti di droga. La vittima sarebbe stata dunque legata a un albero e picchiata, e dopo costretta a chiamare la madre dicendole di preparare i soldi. All’influencer viene contestato il concorso in estorsione: sarebbe stata infatti nella macchina di alcuni ragazzi implicati nel pestaggio che andarono a recuperare la somma oggetto dell’estorsione (alcune centinaia di euro). Dopo due condanne, l’accusa verrà impugnata in Cassazione dal legale della giovane, per il quale la sua assistita sarebbe stata «estranea ai fatti. Non è mai scesa dalla macchina, non ha partecipato al pestaggio e non ha neppure assistito allo scambio di soldi: mancano le prove a suo carico».


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