Covid, l’analisi del matematico Sebastiani: «Con la zona rossa a Bergamo 4.500 morti in meno»

L’esperto: comportamento anomalo della provincia di Lodi

Con la zona rossa la provincia di Bergamo si sarebbe risparmiata 4.500 morti. Lo indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Secondo Sebastiani l’attuazione di un lockdown dal primo marzo al 30 aprile 2020 avrebbe salvato molte vite: «La stima è basata sulle sequenze temporali dell’incidenza dei positivi al test molecolare per il virus SarsCov-2 a livello provinciale, resi pubblici dalla Protezione civile. Poiché i dati sui decessi non stati mai resi pubblici a livello provinciale, nonostante i numerosi appelli da parte degli scienziati, alcuni dei quali di livello da premio Nobel, sono stati per loro utilizzati i dati a livello aggregato», rileva l’esperto.


Il calcolo

Che poi precisa: «Il calcolo è inoltre basato sui risultati dell’unico studio pubblico con campionamento casuale, effettuato dall’Istat e dal Ministero della Salute nel 2020. La stima suddetta del numero dei decessi ovviamente utilizza dati non disponibili se ci fossimo trovati realmente prima del primo marzo. Non avendo a disposizione i dati nelle ultime settimane di febbraio, non posso dire se questa stima si potesse effettuare trovandoci realmente prima del primo marzo». In più, l’analisi delle sequenze temporali delle province della Lombardia indica un «comportamento anomalo della provincia di Lodi, l’unica lombarda dove a partire dal 22 febbraio 2020 fu attuata invece una zona rossa in diversi comuni. Infatti, mentre in tutte le altre province lombarde, al di là delle fluttuazioni giornaliere e settimanali, l’andamento è prima crescente e, dopo aver raggiunto il massimo attorno al 24 marzo, diventa decrescente per effetto del lockdown messo in atto a livello nazionale, per la provincia di Lodi l’andamento è sempre decrescente già a partire dal primo marzo. Seppure i dati a disposizione non permettono di dimostrarlo dal punto di vista statistico, penso – conclude Sebastiani – che questo comportamento anomalo non sia casuale, ma che sia dovuto all’attuazione della zona rossa».


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