Borseggiatrici a Milano, Valerio Staffelli e la battaglia a Striscia: «Non sono ladruncole, c’è un’organizzazione»

Alla consigliera comunale di Milano che accusava chi pubblica i video delle borseggiatrici sui social di «operazione violenta», l’inviato di Striscia la notizia risponde: «Finora gli aggrediti siamo noi»

Ben prima che diventasse un trend sui social, le immagini delle borseggiatrici nella metro di Milano erano già sbarcate in Tv con Valerio Staffelli di Striscia la notizia che ne ha fatto una vera e propria rubrica. Grazie anche a una valanga di segnalazioni dei passeggeri dei mezzi pubblici milanesi, Staffelli racconta da 20 anni le incursioni delle borseggiatrici ormai diventate quasi famose come fossero personaggi televisivi. Anche perché, si lamenta lo stesso inviato di Striscia al Corriere della Sera, non appena vengono prese della polizia, tornano libere subito dopo. «Finalmente se ne parla, intanto, in tv, su social e giornali – dice Staffelli a Luca Caglio sul Corriere – Perché se in questa società non fai rumore nessuno ti sente, e allora le vittime restano abbandonate a se stesse». Alla redazione di Antonio Ricci da anni arrivano valanghe di segnalazioni «di cittadini esasperati: pensionati, studenti, persone extracomunitarie, lavoratori, turisti». E proprio Staffelli che si è specializzato anche nella consegna del temuto Tapiro deve arrendersi allo sconforto: «Il Tapiro? Va a tutti noi che subiamo un sistema giudiziario che sta alleggerendo il peso delle condanne, mentre chi delinque s’ingegna a praticare nuovi schemi, nuove truffe. E senza querela, ora che è in vigore la legge Cartabia, il reato per furto non è perseguibile d’ufficio. E accade spesso che una borseggiatrice arrestata venga rilasciata dopo tre ore. Una grande frustrazione, un senso di impotenza».


La polemica

A proposito della polemica sollevata dalla consigliera comunale Pd di Milano, Monica Romano, che ha parlato di «operazione violenta e non di senso civico» diffondere i video delle borseggiatrici, Staffelli risponde con una risata: «Finora chi è stato aggredito è il sottoscritto con il suo team. Siamo stati percossi, insultati, minacciati, abbiamo ricevuto sputi solo perché cercavamo di mettere in guardia i cittadini. Una delle ragazze che lavora con me è stata spinta sui binari. Un rischio enorme. È finita in ospedale».


L’organizzazione dietro i furti

Il problema secondo Staffelli è che dietro i continui furti sui mezzi pubblici di Milano non ci sano «ladruncole improvvisate, ma una vera organizzazione» con legami anche all’estero: «A Milano saranno almeno 30-40 donne e una manciata di uomini, e lo dico avendoli visti all’opera. Fanno “a turno” con sodali di Barcellona: Spagna e Italia hanno le norme più leggere. Ma ci sono anche battitori liberi, italiani compresi. Spesso puntano persone anziane, che ne escono psicologicamente distrutte. E non va meglio ai turisti stranieri: lontani da casa senza soldi e documenti». Con il tempo, le borseggiatrici hanno anche raffinato le loro tecniche: «Proprio stasera lunedì 13 marzo – dice Staffelli – Striscia denuncerà una nuova moda, quella “del foglio”, spesso una mappa appoggiata sul tavolo di bar o ristoranti per chiedere informazioni: alzi la testa per guardare chi ti sta parlando e il tuo telefono sparisce dal tavolo».

«Sanno anche loro che non succederà niente»

Nonostante le tantissime denunce in Tv e sui social, le borseggiatrici non sembrano scoraggiate: «La cosa peggiore è che ormai lo sanno anche loro che non succederà niente, che non possono essere arrestate. Allora rieccole sui mezzi pubblici. Altro giro, altro bottino». Tra Roma e Milano secondo Staffelli c’è una differenza sostanziale, con le borseggiatrici sparse praticamente su tutte le linee dei trasporti pubblici: «A Milano le borseggiatrici sono ovunque: centro, stazioni del metrò, Duomo, piazza San Babila, davanti ai negozi di moda. Si muovono in gruppi. A Roma si sparpagliano dove ci sono monumenti e siti turistici». E allora l’inviato di Striscia prova a dare qualche consiglio per provare a difendersi da possibili furti in tram o sulla metropolitana: «Mettete gli zaini davanti, non sulla schiena. I portafogli nelle tasche interne. Guardatevi da chi vi spinge o vi abbraccia per qualche strano motivo. Se me lo chiedono lo faccio gratis, la voce del metrò. In italiano e in inglese». E per il futuro Staffelli non è ottimista: «Temo che il problema sia destinato a peggiorare. Il pericolo reale sta nella gente esasperata, quella che un giorno potrebbe farsi giustizia da sola. Sarebbe il Far West. C’è sempre un malinteso alla base: considerare la sicurezza un valore di destra. Quando invece è la base della democrazia e del vivere civile».

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