Perché Italia e Germania bocciano i vincoli Euro 7 sulle auto e come questo potrebbe cambiare lo stop ai motori termici del 2035

La riunione di otto paesi sugli standard che la Commissione vorrebbe in vigore tra due anni. E il nodo degli e-fuels

Otto paesi dell’Unione Europea si sono presentati alla riunione sugli Standard Euro 7 per le automobili che la Commissione vorrebbe in vigore tra due anni. All’incontro c’erano i rappresentanti di Italia, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Slovacchia e Portogallo. Sul fronte dei nuovi standard Euro 7 il regolamento proposto nel novembre scorso dalla Commissione europea prevede un ulteriore taglio degli inquinanti. Alla sbarra ci sono il monossido di carbonio, gli ossidi d’azoto e il particolato fine. Il regolamento chiede all’industria di sviluppare motori più puliti. Si tratterebbe di investimenti ingenti che i costruttori ritengono vani davanti allo stop ai motori termici nel 2035 già concordato e in attesa solo della ratifica finale.


L’auto a zero emissioni

Proprio sull’auto a zero emissioni di CO2 l’Italia ha bloccato l’accordo già blindato dall’ultimo via libera del Parlamento europeo lo scorso 14 febbraio. Esprimendo netta contrarietà insieme alla Polonia. In scia anche la Bulgaria, che sarebbe pronta ad astenersi, e la Germania, che da settimane chiede di salvaguardare l’utilizzo degli e-fuels. Un’opposizione che tocca anche la proposta più recente di Bruxelles di avere già dal 2030 bus cittadini a zero emissioni e di tagliare in modo progressivo – del 45% al 2030, del 65% al 2035 e del 90% al 2040 – le emissioni per le flotte degli altri mezzi pesanti nuovi. «Evviva la transizione ecologica ma che non sia imposta per legge da Bruxelles», è l’avvertimento lanciato dal vice premier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini.


Gli e-fuel

I paesi riuniti chiedono lo stop ai motori endotermici dal 2035, il regolamento per la riduzione di emissioni di C02 per i veicoli pesanti. E lo stop al regolamento euro 7, che prevede un ulteriore taglio degli inquinanti come il monossido di carbonio, gli ossidi d’azoto e il particolato fine. E chiede all’industria di sviluppare motori più puliti, a partire dal 2025 per i veicoli leggeri. Ma, spiega oggi Il Sole 24 Ore, sul piatto c’è anche altro. L’Unione Europea va verso un’apertura nei confronti degli e-fuel. Ovvero i carburanti di ultima generazione che potrebbero essere utilizzati per alimentare motori “a scoppio”, anche dopo il termine finora considerato, il 2035. Da Bruxelles, dunque, potrebbe arrivare una dichiarazione sul possibile ruolo dei cosiddetti e-fuel, anche dopo che il divieto dei motori a combustione sarà entrato in vigore. Questa possibile apertura, sostiene il quotidiano, potrebbe riaprire la partita e sarebbe al centro di una mediazione in corso tra Europa e Germania.

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