Il tinello di casa, i «semafori funzionanti» e il teatro rimesso a nuovo. Così il Cremlino ha costruito l’operazione-propaganda di Putin a Mariupol – I video

Il leader russo è arrivato in elicottero, poi ha guidato un’auto per le strade della città. La regia lo inquadra anche nella casa di abitanti che “lo hanno invitato”

Si stanno moltiplicando i video del presidente russo Vladimir Putin in visita alla città ucraina occupata Mariupol. Il leader del Cremlino fino ad ora non si era mai spinto tanto vicino al fronte del combattimento in corso da oltre un anno, anche se aveva visitato la Crimea ieri in occasione dell’anniversario dell’annessione alla Russia. Stando ai filmati diffusi dai media russi, Putin avrebbe guidato nella città del Donetsk. Mentre è al volante, lo si sente elogiare la qualità delle strade: «Abbiamo praticamente già riparato questi scorrimenti veloci». L’uomo seduto al sedile del passeggero, il vice primo ministro Marat Khusnullin, conferma: «C’è una nuova piazza e un semaforo che funziona molto bene», per poi aggiungere che ci sarebbero anche «110 autobus in circolazione». Qualcuno, nei commenti al video, fa notare come questo sia stato girato di notte, e solo su un breve tratto di strada, forse per non mostrare gli edifici distrutti in quella che ha tutti i crismi di un’operazione di propaganda. Secondo una stima dell’Onu, il 90% degli edifici della città è stato distrutto.


I quartieri costruiti dai russi

In un altro video si vede lo zar fare visita in una casa di uno dei quartieri fatti costruire dalla Russia. In alto il logo di Russia Today, il canale propagandistico in inglese del Cremlino. Gli edifici appaiono in buone condizioni. Sembrano nuovi e puliti. Nella cucina pare esserci tutto ciò di cui si può avere bisogno. Putin parla con quelli che vengono presentati come abitanti di Mariupol, che lo accolgono sorridenti e lo invitano a entrare nelle loro case. In altri video della visita si vede il presidente russo arrivare in città in elicottero, e poi visitare anche il teatro dell’Opera, che sarebbe stato ricostruito e messo a nuovo, dopo aver ospitato il processo ai militari ucraini che difendevano l’Azovstal, in gran parte membri del Reggimento Azov.


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