Xi Jinping preme su Putin per la strada negoziale? La portavoce cinese: «Mosca si è impegnata a riprendere i colloqui di pace con l’Ucraina»

Nel nuovo faccia a faccia tra i due leader al Cremlino l’impegno per un “partenariato strategico globale”, su energia, tecnologia, commercio e investimenti

Nel corso della seconda giornata di visita di Xi Jinping a Mosca, il presidente cinese il suo omologo russo Vladimir Putin hanno firmato al Cremlino una dichiarazione congiunta «sull’approfondimento del partenariato strategico globale di coordinamento dei due Paesi per la nuova era». Il testo affronta diverse questioni tra cui quello della crisi ucraina, che – è scritto nel testo – «dovrebbe essere risolta attraverso colloqui di pace». A dare conto di quanto accaduto durante i colloqui di oggi tra le due delegazioni è stata la portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Hua Chunying, che riporta quelle che sembrerebbero essere pressioni cinese sull’alleato per scongelare la strada dei negoziati di pace. Almeno a parole. «La Russia riafferma il suo impegno per la riesumazione dei colloqui di pace al più presto, cosa che la Cina apprezza», ha scritto su Twitter la portavoce. «Tutti e due i Paesi chiedono di fermare tutte le mosse che portano a tensioni e al protrarsi dei combattimenti per evitare che la crisi peggiori o addirittura vada fuori controllo». La dichiarazione firmata va avanti: «Le parti si oppongono a sanzioni unilaterali non autorizzate dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Per risolvere la crisi ucraina si devono rispettare le legittime preoccupazioni di sicurezza di tutti i Paesi, prevenire scontri tra blocchi ed evitare di alimentare il fuoco”. Il “dialogo responsabile è il modo migliore». Sul tema si è esposto anche lo stesso Putin, che ha fatto sapere che «il piano di pace della Cina può essere preso come base per un accordo di pace in Ucraina quando l’Occidente e Kiev saranno pronti», ha detto il leader russo, citato dall’agenzia Ria Novosti.


Partenariato strategico

L’incontro ha toccato altri temi centrali come quello della collaborazione tra i due Paesi. «La Cina è pronta ad espandere la sua cooperazione con la Russia», ha detto lo stesso presidente cinese Xi Jinping. «Rafforzeremo i rapporti nei settori del commercio, degli investimenti, della catena degli approvvigionamenti, dei mega progetti, dell’energia e dell’alta tecnologia» ha continuato Xi Jinping, osservando come i due Paesi siano «partner strategici con pieno coordinamento». Anche il presidente russo sempre citato da Ria Novosti ha parlato del dialogo avuto come di «uno scambio di opinioni franco e sostanzioso». E ancora: «Lo scambio intercommerciale tra Russia e Cina supererà i 200 miliardi di dollari quest’anno, dopo avere già toccato un record nel 2022 nonostante la pandemia e le sanzioni». La promessa anche da parte di Mosca è quella di una maggiore collaborazione dunque, anche con l’intenzione di introdurre la moneta cinese negli scambi con i Paesi terzi. «La Russia vuole utilizzare lo yuan cinese nei pagamenti con Paesi dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina», ha spiegato Putin. «Sono sicuro che queste forme di pagamento saranno sviluppate tra la Russia e i partner e colleghi di Paesi terzi».


«Invitiamo Putin a visitare la Cina entro la fine dell’anno»

Il presidente cinese Xi Jinping ha invitato Vladimir Putin a visitare la Cina entro la fine dell’anno. L’invito arriva all’indomani del faccia a faccia tra i due leader al Cremlino, uno degli incontri più attesi dalla comunità internazionale. Sul tavolo, infatti, c’è anche una possibile mediazione di Pechino per mettere fine al conflitto in Ucraina. Ieri Putin ha detto di «guardare con interesse» al piano di pace in 12 punti preparato dalla Cina, mentre gli Stati Uniti hanno invitato Kiev a non accettare un’eventuale proposta di cessate il fuoco. Più che avvicinare le due parti, però, il viaggio di Xi a Mosca sembra aver rinsaldato soprattutto il suo legame con Putin, che ieri ha definito il presidente cinese «un caro amico». Russia e Cina sono «grandi potenze e partner strategici», ha assicurato oggi il presidente cinese, aggiungendo che le relazioni tra i due Paesi restano «una priorità». Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, oggi il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin ha detto che la Cina mantiene «la comunicazione con tutte le parti coinvolte» e lavora per «promuovere la pace e i colloqui». Non è ancora chiaro però se Xi Jinping incontrerà anche Volodymyr Zelensky oppure no. Questa mattina il presidente cinese è arrivato al palazzo del governo di Mosca per incontrare il primo ministro russo Mikhail Mishustin. Nel pomeriggio il faccia a faccia con Putin.

«La Russia è aperta ai colloqui di pace»

Mentre Xi Jinping è impegnato nel suo secondo giorno della visita ufficiale in Russia, da Pechino il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin conferma l’interesse del Cremlino al piano di pace in 12 punti proposto dal governo cinese. «La Russia ha studiato con attenzione il documento di posizione della Cina sulla soluzione politica della crisi in Ucraina ed è aperta a colloqui di pace», ha detto Wang. Durante l’incontro di ieri con Xi, ha aggiunto il portavoce, Putin avrebbe detto di apprezzare «la posizione coerente della Cina di sostenere equità, obiettività ed equilibrio sulle principali questioni internazionali».

Kiev: «No a un cessate il fuoco»

Nel frattempo, le due parti sembrano essere ancora lontane dall’ipotesi di sedersi a un tavolo negoziale. Il portavoce presidenziale ucraino Mikhailo Podolyak ha detto che il governo di Kiev è contrario a un cessate il fuoco, perché lascerebbe «una guerra non finita che brucia nel cuore dell’Europa». In un tweet, Podolyak ha poi aggiunto: «Traete le giuste conclusioni e non usate la parola “pace” negli interessi della Russia». Quando ieri Putin si è detto disponibile a valutare il piano di pace proposto dalla Cina, gli Stati Uniti avevano invitato Kiev a non accettare un eventuale proposta di cessate il fuoco. Una raccomandazione che, secondo il Cremlino, nasconde in realtà un diktat. «I Paesi europei e soprattutto Washington non consentono a Kiev nemmeno di pensare» a un negoziato con la Russia, ha detto Peskov.

Ancora tensione nei cieli

La giornata di oggi era iniziata con una certa tensione tra Mosca e Washington. Questa mattina, infatti, il ministero della Difesa russo ha reso noto che ieri un suo caccia Su-35 ha intercettato sul Mar Baltico due bombardieri strategici B-52H americani che volavano in direzione del confine russo. Il jet del Cremlino è rientrato dopo che i bombardieri Usa si sono allontanati dalla zona di frontiera. Si tratta del secondo episodio di tensione ad alta quota delle ultime settimane. Il primo, che si è verificato il 14 marzo, riguarda l’abbattimento di un drone americano nel Mar Nero dopo essere stato intercettato da un caccia russo.

Foto di copertina: EPA/SERGEI KARPUHIN / SPUTNIK | L’incontro tra il presidente cinese Xi Jinping e quello russo Vladimir Putin al Cremlino (20 marzo 2023)

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