Come cambia il Superbonus: villette, autocertificazioni e lavori aggiuntivi con sconto e cessione

La soluzione del governo per le spese del 2022. Le cessioni gratuite. Le varianti in corso d’opera e le delibere condominiali

La data chiave sul Superbonus è il 29 marzo. Quel giorno approderà in Aula alla Camera il decreto del governo. Che allargherà le maglie rispetto alle prime scelte dell’esecutivo. E dovrà trovare una soluzione per i crediti incagliati. Che potrebbe arrivare attraverso la compensazione e gli F24. Per le villette c’è l’idea di una proroga dal 30 giugno al 30 settembre del termine per concludere la spesa e portarla in detrazione. Che varrà per per quanti abbiano concluso, entro il 30 settembre scorso, almeno il 30% dei lavori. Ma ci sono altre novità: le autocertificazioni per le cessioni in caso di acconti non versati. La proroga per i cantieri sismici. E le compensazioni con i contributi. Oggi è previsto il voto in commissione finanze a Montecitorio.


Il 110% e le unifamiliari

La proroga a settembre per le villette unifamiliari dovrebbe costare circa 2 miliardi di euro. Il rinvio ulteriore rispetto alla data del 30 giugno servirà a dare respiro ai cantieri che hanno accumulato ritardi. Ma servirà certificare il 30% dei lavori già effettuati. Sui crediti incagliati, spiega oggi Il Sole 24 Ore, le banche sono disponibili a riprendere gli acquisti per un importo complessivo totale pari a 5-6 miliardi di euro. Il ministero dell’Economia e delle Finanze per ora non sembra apprezzare la soluzione degli F24. Difficile anche il meccanismo che prevedeva la conversione dei crediti incagliati in titoli di Stato. Enrico Zanetti, consigliere del ministro Giancarlo Giorgetti, aveva ipotizzato di utilizzarli solo a favore delle banche «che abbiano assorbito davvero, in concreto con acquisti e non solo con impegni di acquisto, una porzione veramente rilevante della propria capacità fiscale potenziale».


La soluzione per le spese del 2022

Non è escluso che questa possa essere la strada da imboccare. Intanto si va verso una soluzione anche sulle spese relative al 2022, così come per le rate residue non fruite delle detrazioni del 2020 e del 2021. Un emendamento del relatore, Andrea De Bertoldi, depositato in commissione prevede, infatti, che la comunicazione all’Agenzia delle entrate della cessione dei crediti da superbonus al 110% a banche, intermediari finanziari, assicurazioni, società appartenenti a un gruppo bancari, possa essere fatta anche prima della conclusione dell’accordo di cessione. La proposta di modifica dovrebbe essere, comunque, integrata e l’ipotesi è che il termine del 31 marzo attualmente previsto per la comunicazione sia posticipato al 30 novembre.

Le cessioni gratuite

Via libera infine – che verrà ratificato con il voto di domani in commissione – a sconto e cessione garantiti per gli ex Iacp, le onlus. Ma anche per le barriere architettoniche e l’area del sisma. E dovrebbe arrivare anche la soluzione, attraverso l’autocertificazione, nel caso di lavori non ancora iniziati, per l’edilizia libera. Sulle varianti in corso d’opera invece non ci saranno effetti riguardo cessioni di crediti e sconti in fattura. In questo modo non nasceranno regimi differenziati in caso di variazioni. In base alla legge a una Cilas comunicata prima del 16 febbraio è possibile agganciarne un’altra per variarne il contenuto. In questo caso, secondo un emendamento, per i termini si guarda comunque alla prima comunicazione e non alle altre. Questa decisione si riflette sulle delibere condominiali. Anche in caso di nuova delibera successiva a quella iniziale la decorrenza dei termini e gli sconti in fattura non cambiano.

Leggi anche: