Netanyahu conferma la tregua sulla riforma della giustizia, ma tira dritto: «Arriveremo a un accordo, serve tempo»

Il primo ministro si è rivolto alle migliaia di cittadini che sono scesi in piazza contro la misura spingendo il governo a posticipare la decisione in estate

«Siamo orgogliosi di voi. Non siete cittadini di seconda classe». Così il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si rivolge ai cittadini che mesi protestano contro la riforma della giustizia, e che con la notte storica di ieri, in cui a decine di migliaia sono scesi in piazza hanno spinto il governo a posporre la decisione sulla misura. «Oggi siete strada a protestare affinché tutti possano ascoltare la vostra voce in maniera democratica. Questa mobilitazione viene dal vostro cuore e dalla vostra anima», ha continuato Netanyahu. Appellandosi poi ai manifestanti, ha aggiunto: «Ora vi chiedo: siate responsabili. Non lasciatevi andare alle provocazioni. Tutti riconosciamo la necessità di riforme, ma non priviamo il popolo della possibilità di scegliere. Giungeremo a un accordo, ma abbiamo bisogno di tempo», confermando che la decisione è stata spostata all’estate.


«Abbiamo l’opportunità di continuare il dibattito in parlamento»

Il primo ministro israeliano ha chiesto a tutti i cittadini di unirsi alla discussione. «Una minoranza estremista vuole dividere il Paese. Mentre noi abbiamo bisogno di una forte unità che deve venire da uno sforzo fatto da ciascuno di noi», ha detto. Il dibattito deve esistere su ogni tematica e sono pronto a farne parte. Sto cercando di prendere tempo affinché il dibattito decolli. «Dobbiamo modificare il nostro sistema legislativo così come quello giudiziario. Ho deciso di posporre la decisione in modo che il dibattito possa essere più articolato e le parti contrapposte possano confrontarsi nelle prossime sedute della Knesset». «Abbiamo l’opportunità unica di costruire di nuovo il nostro Paese», ha chiosato Netanyahu.


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