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Governo Meloni, il Consiglio dei ministri approva il decreto bollette: stanziati 4,9 miliardi di euro

28 Marzo 2023 - 21:41 Redazione
L'esecutivo ha anche approvato il disegno di legge sugli alimenti sintetici

Riduzione dell’Iva sul gas, rinnovo del bonus sociale (ma ridotti) su luce e gas per le famiglie in difficoltà, pacchetto sanità. Sono alcune delle misure contenute nel cosiddetto decreto bollette, nel quale sono presenti anche provvedimenti sul fisco, approvato dal Consiglio dei ministri il 28 marzo, per un totale di 4,9 miliardi di euro stanziati. Secondo le anticipazioni, l’Iva sul gas dovrebbe essere portata al 5% e gli oneri di sistema verranno azzerati. Prorogata anche l’aliquota Iva ridotta alla stessa percentuale per il teleriscaldamento e per l’energia prodotta con il gas metano. Confermato anche il contributo per i consumatori che si tengono sotto i 5 mila metri cubi, ma solo per il mese di aprile e in maniera ridotta: non per non più del 35% del valore applicato nel mese precedente. Per quanto riguarda il bonus sociale, questo è stato prorogato fino al 30 giugno per la famiglie con Isee fino a 35 mila euro. Per tutti i cittadini, invece, a prescindere dalle soglie di reddito, è stato approvato un contributo di compensazione delle spese di riscaldamento. I criteri di accesso verranno definiti con decreto dei ministeri coinvolti. Poco più di un miliardo va anche alla sanità. L’aiuto punta a ridurre l’impatto dei pagamenti dei macchinari acquistati dalle strutture che hanno affrontato spese superiori al normale nel corso della pandemia.

Le imprese

Aiuti anche alle imprese. Quelle che hanno visto il costo delle bollette aumentare di almeno il 30% rispetto al primo trimestre del 2019 potranno beneficiare di crediti d’imposta e al 40% e al 45% fino al 30 giugno. Per quanto riguarda il settore agricolo, con riferimento all’anno fiscale 2022, gli imprenditori che producono e cedono energia fotovoltaica viene concessa una tassazione minore sull’energia ceduta. Il sistema si basa sul minor valore tra il prezzo medio di cessione dell’energia elettrica, determinato dall’Arera e il valore di 120 euro/MWh.

Misure in discussione

Si è discusso anche del ddl concorrenza, che per il momento non è stato approvato a per via del mancato accordo su come dovrebbero essere reperite le coperture economiche e su alcune norme di politica energetica. Sul tavolo del governo anche la dibattuta norma sugli alimenti sintetici che in giornata ha raccolto l’approvazione di Coldiretti. Nel pomeriggio il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida aveva illustrato l’idea, spiegando che in caso di contravvenzioni alle norme che vietano la maggior parte degli usi dei cibi prodotti in laboratorio si applicheranno sanzioni fino a 60 mila euro.

La bozza

Iva ridotta sul gas, rinnovo del bonus sociale, ma anche norme sulla sanità e sul fisco. Queste alcune delle misure contenuti nei 22 articoli della bozza del nuovo decreto bollette atteso nel pomeriggio di oggi 28 marzo in Consiglio dei ministri. Il documento parte con uno dei temi più complessi degli ultimi mesi: il governo intende affrontare il caro energia con «misure urgenti» mirate al contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi «nel settore elettrico e del gas naturale»: a questo proposito la bozza parla del rafforzamento del bonus sociale elettrico e gas per le famiglie in difficoltà e con condizioni di salute svantaggiate e della riduzione dell’IVA e degli oneri generali nel settore gas: il taglio dell’Iva al 5% sul gas viene prorogato quindi per il secondo trimestre dell’anno e viene esteso anche al teleriscaldamento e all’energia termica prodotta con il metano. Gli oneri generali di sistema sul gas vengono azzerati per i tre mesi aprile-giugno, mentre si riduce il contributo introdotto a favore dei consumatori fino a 5.000 metri cubi. Nella bozza non si fa cenno invece agli oneri sull’elettricità, finora eliminati. Dal prossimo aggiornamento tariffario dovrebbero quindi tornare in vigore. «Alle imprese a forte consumo di energia elettrica è riconosciuto un contributo straordinario», continua il testo, «sotto forma di credito d’imposta, pari al 20% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel secondo trimestre dell’anno 2023».

Le misure sulla salute: stop a medici gettonisti, possibile aumento da 60 a 100 euro l’ora per gli straordinari

Nella bozza di decreto anche il tema della salute. Il documento prevede un riconoscimento ai medici della medicina di urgenza ed emergenza, anticipando un aumento dell’indennità che era previsto per l’anno prossimo. A spiegarlo è anche il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato: «Nel provvedimento, che sta avendo le valutazioni di copertura finanziaria a cui è vincolato, si prevede di limitare l’uso dei medici gettonisti, ponendo un tetto alla retribuzione degli stessi e aumentando lo straordinario per i medici strutturati pubblici». La bozza prevede anche una verifica sulla possibilità di un aumento degli straordinari da 60 a 100 euro l’ora, payback e misure di contrasto nei confronti della violenza su medici e operatori sanitari.

Rinnovo bonus sociale e agevolazioni fiscali

In queste ore si valuta anche il rinnovo del bonus sociale con le attuali soglie Isee. Da gennaio 2021 l’erogazione del bonus sociale è diventata automatica, per coloro che presentano la dichiarazione sostituiva unica (Dsu) per ottenere un’attestazione di ISEE o per chi riceve il reddito o la pensione di cittadinanza. Sul fisco invece si parla di una modifica dei termini per la definizione agevolata delle controversie tributarie.

La battaglia contro i cibi sintetici

«Stop in Italia alla produzione e commercializzazione di alimenti e mangimi sintetici». Così la bozza di Ddl tra poche ore sul tavolo del Cdm, presentato dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida in Consiglio dei ministri. Nella proposta si vietano alimenti o mangimi costituiti, «isolati o prodotti a partire da colture cellulari o da tessuti derivanti da animali vertebrati» per l’impiego nella preparazione di alimenti, bevande e mangimi. Vietata la vendita, l’importazione, la produzione per esportare, somministrare oppure distribuire per il consumo alimentare. Previste sanzioni da 10mila fino a euro 60mila e la confisca.

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