Dubbi dall’Europa sui fondi Pnrr per gli stadi di Venezia e Firenze, Fitto si smarca: «Idee del precedente governo»

Critico sui progetti anche Renzi: «I soldi del Pnrr devono andare alle case popolari, non allo stadio»

C’è tensione con la Commissione europea sugli obiettivi al 31 dicembre – prorogati – per ottenere la rata da 19 miliardi del Pnrr attualmente congelata. Tra i tanti argomenti che non hanno convinto Bruxelles, come noto da giorni, c’è anche il fatto che nel Piano siano finiti gli stadi di Venezia e Firenze, progetti che non hanno finalità sociale (e, nel caso del capoluogo veneto, la costruzione non è destinata ad avere sede in città). Dopo varie polemiche, montate soprattutto dopo che la notizia è finita su importante testate internazionali, il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto sceglie di rispondere smarcandosi: «Non si tratta di fare polemiche ma di prendere atto del fatto che sono questioni, evidentemente, che riguardano il precedente governo», ha detto a margine della seduta del Parlamento europeo. «Il governo – ha aggiunto – di intesa con i sindaci e con i ministeri dell’Interno e dell’Economia predisporrà delle risposte di chiarimento» all’Ue sui progetti sotto esame, «auspicando che si trovi una soluzione». I sindaci interessati, Dario Nardella per Firenze e Luigi Brugnaro per Venezia difendono i rispettivi progetti a spada tratta, uno di ristrutturazione e l’altro per una nuova costruzione: «Se non meritano di passare progetti come quello di Venezia e Firenze, quasi tutto il Pnrr non dovrebbe essere autorizzato». Contrario al progetto anche se riguarda la città di cui è stato sindaco, Matteo Renzi: «I soldi del Pnrr devono andare alle case popolari, non allo stadio. Questo va rifatto coi soldi dei privati, non con le tasse dei contribuenti».


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