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Spieghiamo il presunto mistero dei «codici militari americani» nella Tessera sanitaria

30 Marzo 2023 - 18:30 Juanne Pili
Torna in circolazione una vecchia bufala complottista diffusa dal gruppo diffusore di complotti "Popolo unico"

Torna a circolare su Facebook una vecchia leggenda complottista (per esempio qui, qui, qui, qui e qui): quella dei codici militari americani segretamente presenti nella tessera sanitaria italiana. Stando alla teoria, il nostro Paese sarebbe una sorta di colonia occulta degli Stati Uniti, i quali si sarebbero lasciati sfuggire degli indizi che pochi eletti sarebbero stati in grado di rivelare in Rete. Quei codici esistono davvero, ma la realtà è un po’ più complessa.

Per chi ha fretta:

  • Gli standard di codifica della nostra tessera sanitaria si basano su degli standard internazionali di pubblico dominio.
  • La stessa fonte utilizzata, ovvero le specifiche tecniche della tessera sanitaria, dimostra che stiamo parlando di un sistema gestito alla luce del sole.
  • Tra i principali diffusori di questa teoria del complotto vi è una nota setta complottista, denominata “Popolo unico”.

Analisi

La narrazione si basa su una interpretazione distorta del documento – ancora disponibile online sul sito Finanze.it – riguardante le specifiche tecniche della tessera sanitaria italiana. Alcune condivisioni riportano un video di Daniele Penna risalente a otto anni fa. Secondo i colleghi di Butac che si sono occupati per primi del recente ritorno in auge di questa leggenda, Penna è un «noto diffusore di teorie del complotto varie».

Una vecchia narrazione del Popolo unico

Quello dei codici segreti nella tessera sanitaria è anche un vecchio cavallo di battaglia del movimento complottista e No vax denominato Popolo unico, che avevamo trattato in una precedente analisi. Secondo gli adepti di questa setta ognuno di noi sarebbe parte del debito pubblico, le nostre vite sarebbero quindi titoli finanziari in mano agli Stati, che a loro volta sarebbero – secondo questa credenza – delle società per azioni. I membri inviano agli uffici dell’Anagrafe un documento di «esistenza in vita» e di «legale rappresentante» di sé stessi, che dovrebbe metterli al riparo dalle leggi in quanto “apolidi”.

I codici standard non sono un complotto

Se diamo un’occhiata al retro della tessera sanitaria – come suggerito da chi diffonde la narrazione -, non dovremmo stupirci della presenza di una banda magnetica e del relativo codice a barre contenenti dati solo «apparentemente non accessibili». I sistemi di codifica utilizzati, per niente segreti, rispettano diversi standard internazionali. Per questo è del tutto normale che alcuni siano utilizzati anche dai militari americani. Tali sistemi funzionano piuttosto bene, e non avrebbe molto senso che il Ministero della Salute si dotasse di altri sistemi, incompatibili dai lettori utilizzati nel resto del mondo. Il codice a barre, noto come Codice 39, è stato scelto per la sua versatilità e affidabilità, poiché risulta leggibile anche se parzialmente danneggiato.

Conclusioni

Quella dei codici segreti militari nella tessera sanitaria è una vecchia bufala, che reinterpreta dei banali standard di di codifica, presentandoli come codici segreti utilizzati per controllarci in nome di chissà quali oscuri piani. In verità, non c’è nulla di celato, e tutte le informazioni presenti sulle tessere sanitarie sono verificabili in maniera autonoma.

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