Usa, l’avvocato di Trump: «Si costituirà, ma non sarà ammanettato». E il procuratore avverte i Repubblicani: «Non interferite con la giustizia»

«Come ogni altro imputato è legittimato a impugnare le accuse e di avvalersi di tutte le tutele del robusto sistema penale dello Stato penale di New York», ha continuato il difensore dell’ex presidente, Joe Tacopina

«Quando martedì si costituirà in tribunale Donald Trump non verrà ammanettato», così l’avvocato dell’ex presidente degli Stati Uniti Joe Tacopina anticipa quanto accadrà tra pochi giorni al tycoon per l’incriminazione nel caso del presunto pagamento in nero della pornostar Stormy Daniels durante la campagna elettorale del 2016 che lo portò alla Casa Bianca. A parlare poche ore fa è stato anche il procuratore di Manhattan Alvin Bragg: «Come ogni altro imputato Donald Trump è legittimato a impugnare le accuse in tribunale e avvalersi di tutte le tutele che il robusto sistema penale dello Stato di New York consente», ha spiegato. «Quello che né Trump né il Congresso potrebbero fare è interferire con il corso ordinario dei procedimenti dello Stato», continua Bragg in una lettera indirizzata ai repubblicani Jim Jordan, Bryan Steil e James Comer, i presidenti di tre commissioni della Camera che hanno chiesto la testimonianza del magistrato e i documenti della sua indagine sui presunti pagamenti alla pornostar Stormy Daniels. Il dibattito sull’ammanettamento di Trump è stato uno dei temi più accesi delle ore successive alla notizia dell’arresto: le prime ipotesi hanno sùbito parlato di un’eccezione nei confronti dell’ex presidente Usa, il primo nella storia a dover fronteggiare accuse penali. Ora la conferma diretta dal suo avvocato.


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