Darya Trepova, la confessione diffusa dalla polizia russa sull’attentato a San Pietroburgo: «Ho portato io la statuetta che è esplosa» – Il video

Il filmato diffuso dal ministero degli interni russo

«Ho portato io il busto che poi è esploso». Con queste parole Darya Trepova, la donna arrestata con l’accusa di essere l’artefice dell’attentato di ieri 2 aprile a San Pietroburgo, confessa la sua colpevolezza. Il ministero degli interni russo ha diffuso un primo video in cui la 26enne sembra ammettere la sua responsabilità in modo volontario. Chi la interroga, una voce maschile, le chiede: «Chi te l’ha dato?». Ma lei chiede se può rispondere in un secondo momento. La donna è in camicia bianca, con i capelli più corti rispetto alle immagini di sicurezza che la ritraevano e visibilmente scossa. Nell’esplosione in questione è morto il blogger militare Maksim Fomin, più comunemente noto con lo pseudonimo di Vladlen Tatarsky. Stando alle ricostruzioni di chi l’accusa, la giovane donna ha portato nel bar una scatola con il busto di Fomin in cui si nascondeva l’esplosivo. Nelle scorse ore il marito della 26enne ha dichiarato che sua moglie in realtà «è stata incastrata».


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