Bacio Rosa Chemical-Fedez a Sanremo, il gip ha deciso: «Non fu atto osceno: non era in fascia protetta»

Il gip di Imperia ha accolto la posizione della procura secondo cui gli atti non sono «idonei a offendere il senso comune del pudore in ambito sessuale» riconoscendo invece una «finalità di puro spettacolo»

Tra Fedez e Rosa Chemical nessun atto osceno. Finisce archiviata ad Imperia l’inchiesta sulla performance fuori programma dei cantanti all’ultima serata dell’ultimo Festival di Sanremo, quando i due dopo aver simulato un amplesso dalla platea dell’Ariston, sono tornati sul palco scambiandosi un bacio appassionato. Dopo le polemiche e gli esposti, la decisione del tribunale è stata chiara: nell’orario in cui è andata in onda l’esibizione, le 22.50, non ci sono, o non dovrebbero esserci bambini a guardare la tv. Per i giudici tra l’altro l’episodio è classificabile come un escamotage di scena non classificabile come reato. Eppure subito dopo la finalissima della kermesse, c’è chi è arrivato a chiedere le dimissioni dei vertici della Rai tra indignazione e proteste per l’oscenità di quanto visto in diretta.


Polemiche accompagnate da due esposti arrivati alla Procura di Imperia che ha aperto così un fascicolo per atti osceni in luogo pubblico frequentato dai minori. La pena prevista sarebbe stata il carcere da quattro mesi a quattro anni. Uno degli esposti era arrivato dall’associazione Pro Vita Famiglia che aveva sùbito parlato di «volgarità» e «repulsione», accusando i due cantanti di aver «tenuto un comportamento di una gravità inaudita». Dopo diverse settimane è arrivata la decisione del sostituto procuratore Barbara Bresci con la richiesta di archiviazione: secondo Bresci, Rosa Chemical e Fedez non hanno compiuto atti «idonei a offendere il senso comune del pudore in ambito sessuale» che avevano «finalità di puro spettacolo».


Il sostituto procuratore ha poi fatto riferimento all’orario di messa in onda, «abbondantemente al di fuori della fascia oraria protetta», che va dalle 16 alle 19, spiegando anche come «il registro creativo e la tonalità emotiva» del contesto in cui si è svolta fossero «idonei a stemperarne le criticità», impedendo «contorni morbosi o scivoli in una volgarità fine a sé stessa». La richiesta di archiviazione parla poi della stessa canzone di Rosa Chemical, con un testo che «veicola amore e sesso in un’ottica di libertà», così come avviene in «numerose performance artistiche in cui sono presenti allusioni sessuali». Se il buon gusto dunque rimane opinabile, la scena sicuramente non rappresenta per la giustizia un reato di oscenità: «Piuttosto deve essere ricondotta nel diritto di espressione artistica quale corollario della libertà di manifestazione del pensiero». La richiesta di Bresci all’inizio non ha convinto il gip di Imperia che in un primo momento ha respinto l’archiviazione.

Nell’udienza preliminare, gli avvocati di Fedez, Gabriele Minniti e Andrea Pietrolucci, hanno parlato di un comune senso del pudore ormai evolutosi con i tempi, «momento storico in cui qualsiasi adolescente va on line con lo smartphone e trova canzoni e video con immagini anche sessualmente più spinte di quelle viste a Sanremo, le quali sono «inquadrabili come espressioni artistiche e non certo come rappresentazioni oscene». La difesa è andata avanti con la riproduzione delle immagini di una puntata della trasmissione Fantastico 10 della Rai del 1989 in cui Renato Zero «aveva fatto «twerking su uno spettatore» senza essere stato sottoposto ad alcun procedimento penale. La decisione finale del gip Massimiliano Botti è stata allora quella di prosciogliere il rapper milanese e Rosa Chemical per il fatto che «la performance si è svolta in una fascia oraria non destinata alla visione da parte di persone di età inferiore ai 14 anni».

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