Usa, la presidente di Taiwan incontra lo Speaker McCarthy a Los Angeles: «Insieme siamo più forti». E Pechino lancia l’esercitazione militare

La Casa Bianca tenta di rassicurare: «Non cambiamo la nostra posizione»

La presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, ha incontrato la terza carica degli Stati Uniti, lo Speaker della Camera Kevin McCarthy. «L’amicizia tra l’America e il popolo di Taiwan non è mai stata così forte», ha dichiarato lo Speaker Usa postando una foto dell’incontro alla Reagan Library, alle porte di Los Angeles. Per Washington una visita privata, mentre per la Cina una provocazione che non può passare inosservata e che rischia di deteriorare ancora di più i rapporti già tesi tra le due superpotenze. Intanto, dopo aver oltrepassato Taiwan e la prima catena di isole, la portaerei cinese Shandong oggi ha iniziato la sua prima esercitazione nel Pacifico occidentale a conferma che «è completamente pronta per le operazioni in mare aperto e per salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale della Cina». La presidente di Taipei ha confermato la mossa cinese, e ha commentato che «per ottenere la pace bisogna essere forti». Ha ribadito l’impegno dell’isola per «un pacifico status quo» e ha ringraziato le autorità americane «per l’accoglienza e il calore». Dal canto suo, McCarthy ha rassicurato e ribadito che gli States rispetteranno gli impegni presi nei confronti dell’isola che la Cina considera «territorio inalienabile».


La furia di Pechino e i tentativi di rassicurazione della Casa Bianca

Si tratta di un’altra importante tappa del viaggio di pochi giorni della leader di Taipei negli Stati Uniti. A fine marzo Tsai ha incontrato a New York il massimo rappresentante democratico alla Camera, Hakeem Jeffries, e un gruppo bipartisan di senatori, per ribadire il comune impegno ai valori democratici. Ma è il colloquio con McCarthy che ha innervosito particolarmente le autorità cinesi. L’amministrazione Biden, intanto, da giorni cerca di gettare acqua sul fuoco assicurando a Pechino che nella visita della presidente «non c’è nulla di straordinario perché non è una visita ufficiale e non c’è motivo che la Cina reagisca nel modo sbagliato». Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha evidenziato che la loro posizione non è cambiata e che continuano a credere nella politica della «Cina unica». Pechino, però, ha avviato un’operazione di «pattugliamento e ispezione nella parte centrale e settentrionale» dello Stretto.


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