Emmanuel Macron, l’Europa, la Cina e gli Usa: «Non siamo i vassalli di nessuno»

Il presidente francese: non dobbiamo essere coinvolti in crisi che non ci appartengono

L’Europa deve ridurre la dipendenza dagli Usa. Ed evitare di farsi trascinare nello scontro tra Cina e Taiwan. Perché noi non siamo «vassalli» di nessun. Emmanuel Macron parla oggi in un’intervista al Corriere della Sera a bordo dell’aereo presidenziale al termine della visita in Cina. Nel colloquio con Jamil Anderlini e Clea Caulcutt Macron parla dell’autonomia strategica dell’Europa (a guida francese?). Che potrebbe così diventare la terza superpotenza. A patto che non si trovi coinvolta «in crisi che non le appartengono, ostacolando così la costruzione di una sua propria autonomia strategica». Perché «se ci lasciamo cogliere dal panico, finiremo col credere paradossalmente di essere semplici seguaci dell’America», secondo Macron. L’esempio di questo ragionamento è quanto sta succedendo tra Cina e Taiwan: «Gli europei devono trovare risposta a questa domanda: è nel nostro interesse precipitare la crisi di Taiwan? No. La cosa peggiore sarebbe proprio quella di pensare che noi, europei, dobbiamo accettare le consegne altrui su questo argomento e seguire le indicazioni fornite dall’America, provocando una reazione spropositata da parte della Cina».


Macron ha tirato un sospiro di sollievo quando ha capito che Pechino aveva atteso la sua uscita dallo spazio aereo cinese prima di lanciare un attacco simulato per «accerchiare Taiwan». «Se noi europei non siamo in grado di risolvere la crisi in Ucraina, come possiamo ammonire la Cina su Taiwan, “attenzione, se fate un passo falso noi siamo pronti a intervenire?”. Ma se vogliamo esasperare le tensioni, questo è il modo migliore per farlo», ha concluso. Nel loro incontro, Macron e Ursula von der Leyen hanno adottato una linea condivisa su Taiwan. Ma il presidente francese sostiene inoltre che l’Europa, malgrado la dipendenza dagli Usa per l’energia e gli armamenti, oggi debba concentrarsi sullo sviluppo e potenziamento del suo settore della difesa. E dovrebbe ridurre la sua dipendenza dall’«extraterritorialità del dollaro statunitense». Anche in prospettiva di quello che accade tra Russia, Cina e Usa. «Se le tensioni tra le due superpotenze dovessero aggravarsi noi non avremmo né il tempo necessario né le risorse per finanziare la nostra autonomia strategica e saremmo ridotti al ruolo di vassalli», ha affermato Macron. Che è convinto di aver già «vinto la battaglia ideologica per l’autonomia strategica» in Europa.


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