Il furto con l’ipnosi a un tabaccaio di Torino: «Rubati 8 mila euro»

Dal video emerge infatti «un innaturale comportamento di passività della persona offesa», dice la sentenza

Il 26 novembre 2021 in corso Siracusa a Torino si è svolta una rapina con l’ipnosi. La vittima è il titolare della tabaccheria La Nuvola. Sono entrate in tre, tutte di etnia rom. In due avevano in braccio un neonato. Mentre due di loro hanno distratto una dipendente, la terza ha fissato il padrone del negozio negli occhi maneggiando un oggetto nero che teneva. Poi una di loro è andata dietro il bancone e si è portata via l’incasso della giornata, pari a 8 mila euro. Due imputate sono state condannate con rito abbreviato a 6 anni e a 6 anni e mezzo. La giudice Anna Mascolo ha spiegato nelle motivazioni l’accaduto: «Non vi è ragione di dubitare delle dichiarazioni della vittima – spiega la sentenza – che aveva sostenuto di aver avuto un inspiegabile vuoto di memoria durato diverse decine di minuti. Proprio dopo che, come risulta dalle immagini della telecamera di videosorveglianza, la donna vestita di grigio gli si avvicinava compiendo movimenti con le braccia e con le mani. Evidentemente finalizzati a porlo in stato di incapacità e a consentirle di far accesso al bancone della tabaccheria e a impossessarsi della busta contenente il denaro».


Una suggestione ipnotica non tecnicamente qualificata

Secondo la giudice, racconta l’edizione torinese di Repubblica, è stata una «suggestione ipnotica non tecnicamente qualificata» a trarre in inganno il tabaccaio. La menomazione temporanea avrebbe lasciato la vittima in grado comunque di continuare a servire gli altri clienti. Spiega la giudice nelle motivazioni: «È ben possibile che l’imputata abbia portato a un parziale stordimento e a uno stato di obnubilamento unicamente rispetto alla persona che gliel’aveva indotto senza per questo annullare del tutto le sue capacità routinarie e abituali». Dal video emerge infatti «un innaturale comportamento di passività della persona offesa». Non è possibile invece l’ipotesi alternativa. Ovvero che il tabaccaio fosse complice della donna.


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