Il padre della spia russa fuggita dall’Italia: «Grazie a Putin, è un uomo dal cuore grande»

Alexander Uss, il padre di Artem che qualche giorno fa è riuscito a rientrare in Russia

«Sono solo contento che mio figlio sia tornato a casa. E per questo ringrazio Vladimir Putin: non è solo il nostro presidente, è soprattutto un uomo con un cuore grande e generoso». A dirlo oggi in un’intervista rilasciata a Repubblica è Alexander Uss, il padre di Artem. Che una decina di giorni fa è tornato in Russia. A ottobre si era opposto all’estradizione negli Stati Uniti. Poi, secondo le prime ricostruzioni, sono arrivati i servizi segreti russi per riportarlo in patria. Nonostante un allerta da Washington. Alexander Uss è il governatore della regione russa del Krasnoyarsk. Ora ha pubblicamente ringraziato il presidente, con il quale ha un rapporto consolidato da anni.


La fuga e gli italiani

Pronunciando anche un’altra frase sibillina: «Il nostro paese ha molti amici e persone oneste che lo sostengono. E che al momento giusto sono pronte ad aiutare. So di cosa parlo». L’idea è che Uss si riferisca a italiani che hanno aiutato il figlio a fuggire. Alexander Uss dal 2018 è il governatore di Krasnoyarsk. Sin dall’epoca di Boris Eltsin è stato il rappresentante politico degli oligarchi siberiani. Poi ha aderito a Russia Unita. Nel 2021 è stato accusato di corruzione in alcune inchieste giornalistiche. Sotto la lente è finita la rete di società in patria e all’estero gestite pure dai familiari. Oltre a beni per centinaia di milioni di euro. Ora l’attenzione alla vicenda del figlio ha indispettito i falchi nazionalisti. «Il suo ragazzo è stato salvato, gli altri no…», si legge sui siti russi.


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