Misano, tragedia sul circuito dedicato a Marco Simoncelli: morto il pilota Fabrizio Giraudo. La carambola fatale tra 4 moto

L’incidente mortale al termine del primo giro della gara, la RR Cup del Trofeo Italiano Amatori di classe 1000

Tragedia nel motociclismo. Un pilota di 46 anni, Fabrizio Giraudo, è rimasto ucciso oggi a seguito di un grave incidente in pista durante le gare di Coppa Italia Velocità in corso di svolgimento al Misano World Circuit “Marco Simoncelli”. L’incidente avrebbe coinvolto quattro moto, generando una carambola fatale per il pilota piemontese, investito da uno dei mezzi in piena corsa. Immediata la decisione del Fmi, organizzazione promotrice del Trofeo, e del Misano World Circuit di sospendere la manifestazione. Originario di Fossano, in provincia di Cuneo, Giraudo aveva una grande passione per le moto e proprio ieri aveva aggiornato la sua immagine pubblica di Facebook inserendo una foto in cui è intento a lavorare al suo motore. «Prima uscita della stagione comparativa fra Yamaha R1 vs BMW 1000 RR. Quale useremo nella stagione 2023)», si chiedeva sui suoi social, dove oggi in tanti hanno lasciato un messaggio di cordoglio.


La ricostruzione dell’incidente

Secondo le prime ricostruzioni, l’incidente si sarebbe verificato al termine del primo giro della gara, la RR Cup del Trofeo Italiano Amatori di classe 1000, e sarebbe stato generato dalla presenza in pista di una moto. A causa, probabilmente, di un problema al motore, un primo pilota che precedeva Giraudo si sarebbe fermato ai bordi del circuito. Quindi, una seconda moto in arrivo avrebbe colpito il mezzo fermo, spostandolo al centro della carreggiata, dove stava sopraggiungendo una terza moto, quella di Giraduo. Caduto, il pilota sarebbe stato investito da un quarto mezzo in arrivo in corsa: impatto fatale, nonostante il «tempestivo intervento dei soccorsi». Il magistrato di turno, Davide Ercolani ha disposto comunque il sequestro dei mezzi e l’autopsia sul corpo del pilota deceduto per stabilire l’esatta dinamica dell’incidente.


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