Spaccio e detenzione droga, la proposta di FdI: fino a 5 anni di carcere anche per casi di «lieve entità»

Il testo è firmato da Augusta Montaruli, ex sottosegretaria all’Università e attuale vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai

Fratelli d’Italia vuole inasprire le pene per lo spaccio e la detenzione di stupefacenti anche nei casi di lieve entità. La proposta di legge è firmata dalla deputata Augusta Montaruli, dimessasi da sottosegretaria all’Università a febbraio dopo la condanna per peculato nell’inchiesta rimborsopoli ed eletta a inizio aprile vicepresidente nella commissione di Vigilanza Rai, e mira ad alzare fino a 5 anni la pena massima per chi è responsabile di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope se il fatto è, appunto, di «lieve entità». Attualmente la pena prevista va da sei mesi a quattro anni, e la multa da euro 1.032 a euro 10.329. Una previsione che secondo Montaruli «rende al momento impossibile applicare la misura cautelare in carcere». Da qui la proposta, che va a modificare gli articoli 73 e 85 bis del decreto del Presidente della Repubblica 309/1990 in materia di stupefacenti, per dare «alla magistratura giudicante questo ulteriore strumento per arginare la reiterazione del delitto quando gli elementi de facto a seguito di una puntuale e attenta valutazione siano tali da richiederne l’applicazione», si legge nella relazione che accompagna il testo, il quale ha un secondo articolo che va a introdurre la possibilità di confiscare anche piccole dosi di stupefacenti: «La norma attuale risulta infatti irragionevole dal momento che la lieve entità, seppur caratterizzata da una minore circolazione del denaro, non considera che esso deriva comunque da una condotta criminosa che non può che assumere contorni sempre più gravi quando non viene sottratto all’agente il fine ultimo del delitto ovvero una forma di guadagno proveniente da reato».


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