«La Madonna di Trevignano è abusiva»: il Comune ordina la demolizione dell’installazione entro 90 giorni

L’ordinanza comunale dispone l’eliminazione di tutta la struttura perché sarebbe priva di titolo autorizzativo

La statua, i due crocifissi con e senza Gesù, la teca, le panche, il gazebo: tutto abusivo. Si aggiunge un nuovo capitolo nella saga della sedicente veggente Gisella Cardia – alias Maria Giuseppa Scarpulla – e della madonnina di Trevignano. Dopo i racconti delle lacrime, le donazioni di svariate decine di migliaia di euro, l’indagine religiosa sui fenomeni soprannaturali e quella laica della magistratura di Civitavecchia. E dopo la fuga – e il ritorno di Cardia – ora il Comune della cittadina che si affaccia sul lago di Bresciano dichiara abusiva tutta la struttura intorno alla quale si concentra l’attenzione dei credenti e dei curiosi. Secondo l’amministrazione comunale infatti, tutta l’installazione sistemata sul terreno a Il Torrione, in via Campo Le Rosee, sarebbe abusiva, priva di titolo autorizzativo, e quindi va demolita entro 90 giorni. È quanto è scritto in una ordinanza di demolizione, sulla base della relazione di quattro pagine dell’Ufficio pianificazione e gestione del territorio. La documentazione è stata notificata ieri, 18 aprile, all’associazione onlus La Madonna di Trevignano Romano Ets, di cui è legale rappresentante Gianni Cardia, marito di Gisella. Se l’ordinanza non venisse rispettata nei termini previsti, l’associazione verrebbe raggiunta da una sanzione e l’intera area e i beni su di essa sequestrati.


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