I carabinieri sfrattano la principessa: Rita Boncompagni Ludovisi costretta a lasciare il Casino dell’Aurora

La principessa si rifiutava di lasciare la residenza, dove si trova l’unico affresco a muro mai dipinto da Caravaggio

I carabinieri e i fabbri si sono presentati stamattina al Casino dell’Aurora a Roma per sfrattare la principessa Rita Jenrette Boncompagni Ludovisi. I militari sono entrati nella storica dimora dalla porta laterale destra che si trova a fianco del cancello principale per eseguire lo sfratto disposto dalla giudice Miriam Iappelli. La principessa si rifiutava di lasciare la residenza, dove si trova l’unico affresco a muro mai dipinto da Caravaggio. Durante lo sfratto, racconta l’AdnKronos, è arrivato anche Bante Boncompagni Ludovisi, terzo figlio di primo letto del principe Nicolò (scomparso l’8 marzo 2018). Al principe è stato consigliato di non entrare nella dimora. Il principe davanti al cancello della villa parla al telefono e al suo interlocutore dice: «Per fortuna (i carabinieri, ndr) sono riusciti a entrare». Da 20 anni Ludovisi, nata Jenrette, vive nella villa che apparteneva a suo marito. Nei suoi voleri, il principe ha indicato la donna, sua terza moglie, come avente diritto ad abitare nella villa. Ma la decisione è stata contestata dai figli, dando vita a una battaglia legale. Le parti sono infine giunte a un accordo: quello di mettere all’asta la villa. Che è andata all’incanto con un valore di partenza di 471 milioni di euro, sceso a 145 milioni dopo cinque aste deserte.


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