Jovanotti, in bici dalle Ande all’Amazzonia. Il docutrip Aracataca per la Rai: «In un’epoca di passioni tristi viaggiare è militanza» – Il video

L’appello del cantante ai giovani: «Viaggiate. Non siate triste, altrimenti sarete manipolabili»

«Gli ultimi tre anni hanno cambiato la prospettiva. Dopo la pandemia che è stata una tragedia collettiva e personale era tempo di riformattare e di ripartire». Con queste premesse Jovanotti è partito in sella alla sua bici in direzione Aracataca (Colombia). Armato di action cam e cellulare, il cantante ha ripreso il suo viaggio e ha lanciato un docutrip, Aracataca – Non voglio cambiare pianeta 2, di ventidue puntate da 15 minuti che andrà in onda in esclusiva su RaiPlay dal 24 aprile. L’avventura del cantante è iniziata a gennaio. Dall’Ecuador alla Colombia, dalle Ande all’Amazzonia e dall’Oceano alla mitica Macondo. «Una pedalata lunga 3500 km, 50mila metri di dislivello, tra salite e discese, foreste e cascate, sentieri e autostrade. Una pedalata alla volta, ce la faremo», racconta Jovanotti del suo viaggio attraverso mari e oceani, villaggi e periferie, musica e fatica. «Con la testa che si svuota e il cuore che fa il pieno. Ma tutto questo è anche sviluppo e ricerca della mia musica», ci tiene a sottolineare l’artista che ha consegnato 70 ore di girato. «Un racconto on the road come poteva esserlo l’Odissea… Non c’è nessuno che vince o che perde».


L’appello ai giovani

Aracataca è la parte due della prima serie che l’artista aveva lanciato 3 anni fa, in coincidenza con il primo lockdown, che ha avuto il suo successo: nei primi 30 giorni aveva raggiunto 5,5 milioni di visualizzazioni e 600mila ore di visione. Tornato dal viaggio, il cantante fa appello ai giovani: «Prendete e partite. In un’epoca di passioni tristi, per me opporsi a questo è una forma di militanza. Viviamo al centro di bombardamenti di notizie e ci sembra che il mondo ci raggiunga, ma raggiungere il mondo è necessario, perché altrimenti ti rende impotente rispetto al tuo potenziale di poter cambiarlo». Infine, il riferimento agli ultimi anni che Jovanotti definisce «terribili». E dice: «Non siate tristi, perché altrimenti sarete manipolabili: è la natura del potere, lo diceva Spinoza. E allora viaggiate».


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