D’Alema al curaro sulla Schlein: «Auguri. Ma dimostri che con la sua elezione le primarie non le ha perse il Pd»

L’ex segretario del Pds dice di aver condiviso il programma elettorale di Giorgia Meloni: «Ma poi lo ha abbandonato»

Elly Schlein? «Ha il compito di rilanciare, di rianimare il partito, per evitare che un iscritto possa commentare in questi termini sarcastici, come mi è capitato di sentire – e cito testualmente- l’esito congressuale: dopo avere perso le elezioni, il Pd ha perso anche le primarie, il Pd ha votato contro se stesso». Sono gli auguri assai velenosi che Massimo D’Alema manda al segretario del Pd in un’intervista rilasciata alla cronaca di Bari del quotidiano Repubblica. Alla Schlein però il suo predecessore riconosce di essere accompagnata da una ventata «di fiducia che interrompe e ribalta una fase di forte depressione a sinistra». D’Alema sostiene che oggi «il dibattito pubblico si concentra su temi come l’immigrazione, i diritti civili, l’omosessualità, la maternità surrogata, perché le vere grandi questioni sono precluse alla politica, sono già predecise altrove. La crescita delle diseguaglianze è legata a fenomeni che la politica non é in grado di affrontare, arginare e regolamentare». A sorpresa D’Alema sostiene un po’ paradossalmente di avere condiviso il programma elettorale di Giorgia Meloni. «La destra ha vinto le elezioni sulla base di un programma per certi versi, assai coraggioso: difendere la sovranità nazionale dalla globalizzazione, sfidare il potere economico transnazionale, contenere il potere di Bruxelles e della Bce…». Ma – aggiunge sarcasticamente l’ex premier italiano – quel programma è restato solo sulla carta. «Risultato? Oggi il principale elogio rivolto alla Meloni è di avere abbandonato il suo programma».


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