Caserta, ladri irrompono in casa di un avvocato: «Più davo soldi, più ne volevano e mi picchiavano»

I malviventi sono riusciti a farsi aprire da lui usando i suoi vicini come esca

Sono passati due giorni da quando un gruppo di quattro ladri ha fatto irruzione nella casa dell’avvocato penalista di Caserta Vittorio Giaquinto, rapinandolo e picchiandolo fino a rompergli uno zigomo. Ma il legale è ancora sotto choc: «Più gli davo soldi e più ne volevano e mi picchiavano. Una violenza cieca, inspiegabile». Ancora non ha quantificato il bottino, tra soldi e gioielli, ma sa che è stato cospicuo. La sua casa sorge in un palazzo antico in via Tanucci, a pochi passi dalla celebre Reggia Vanvitelliana. Prima della sua abitazione, i delinquenti avevano puntato all’appartamento attiguo, occupato da una coppia di anziani, che si collega tramite il terrazzo esterno con la casa dell’avvocato. I due anziani sono stati picchiati, legati e rapinati. A quel punto il gruppo criminale avrebbe costretto la donna a chiamare il vicino, e a dirgli: «Mio marito non sta bene». Quando l’uomo, come previsto, è accorso in aiuto, è stato immediatamente colpito con calci e pugni e poi costretto ad aprire le porte di casa sua ai malviventi. Le indagini sono adesso nelle mani della Squadra Mobile di Caserta. L’ipotesi degli investigatori è che i ladri abbiano ritenuto il colpo sicuro, sapendo che Giaquinto vive da solo. «Non ho opposto alcuna resistenza – racconta l’avvocato -. Sarebbe stato impossibile vista la furia che mettevano nei colpi. Ho aperto loro la cassaforte, ma più davo soldi e preziosi e più mi colpivano perché ne volevano altri. Mi hanno poi chiuso nel bagno e legato stretto i polsi con delle fascette, che sono riuscito a tagliare dopo tempo e tanta fatica con delle forbici che erano nel bagno. Così mi sono liberato e ho chiamato la Polizia. È stato uno choc, ma devo riprendermi e lo farò», conclude.


Leggi anche: