Omicidio della psichiatra Capovani, cos’è il gruppo Facebook “Mat in Italy” frequentato dal presunto omicida

Dalle accuse di una psichiatra contro il gruppo Facebook frequentato dal presunto omicida ai post degli altri membri contro i medici

In un precedente articolo abbiamo trattato le reazioni dei gruppi No Vax e complottisti (e non solo) a seguito dell’omicidio della psichiatra Barbara Capovani. Nelle ultime ore si parla di un gruppo Facebook chiamato “Mat in Italy”, in particolare per lo screenshot di un post dove si annuncia di voler difendere Gianluca Paul Seung e non solo: «Chi ha aggredito la psichiatra della Toscana è un utente conosciuto qui su Facebook. Il gruppo farà qualcosa per tutelarlo e far emergere finalmente coi media che lo infangano gli abusi perpetrati dalla psichiatria oppure anche questo capro espiatorio verrà ignorato dal movimento antipsichiatrico italiano?» avrebbe scritto uno dei membri del gruppo, post che al momento non risulta online, probabilmente rimosso dai moderatori.


Lo scontro tra una psichiatra e una moderatrice

Il gruppo, a quanto risulta grazie a uno dei post più recenti, sarebbe noto a qualche psichiatra. Infatti, una moderatrice pubblica lo screenshot con la sua risposta a una psichiatra di nome Stefania, la quale sostiene – secondo quanto riportato nell’immagine – che il gruppo abbia qualcosa a che fare con l’omicidio: «Alla fine il gruppo Facebook di odiatori della psichiatria – Mat in Italy ce l’ha fatta a fare il morto ! In un mio commento ad un loro post gli scrissi per l’appunto che stavano sobillando dei fragili mentali, instillandogli l’odio contro chi si sarebbe dovuto prendere cura di loro, compromettendo il gia’ difficile rapporto paziente psichiatrico – psichiatra, armandogli la mano. Forse e’ venuto il momento di denunciarli e costituirci parte civile…». La risposta della moderatrice: «Devo constatare che non ha capito nulla di ciò che viene pubblicato sul gruppo Mat. Prima di fare accuse così pesanti dovrebbe assicurarsi di comprendere il senso di ciò che viene scritto. Credo che le sue accuse siano passibili di denuncia».


Il post complottista di Gianluca

La presenza di Gianluca è certificata dai post complottisti come quello del 16 settembre 2021, dove riporta una infografica con la fantomatica «elite degli Illuminati». Nel post leggiamo: «La ADUP é nata per combattere tutto questo. Chiedo al governo italiano in particolare al Ministero degli Interni e alla sezione INTERPOL di Roma. Di tenere d’occhio Questo schema qui proposto. Basatevi su di esso quando arrivano segnalazioni della ADUP su Facebook o per mail».

«Infiltrati» e accuse di «gravi crimini degli psichiatri»

Scorrendo il gruppo riscontriamo diversi interventi, come un post dove si sostiene che nel gruppo ci siano degli “infiltrati”: «In questo gruppo molti infiltrati tengono la parte agli psichiatri, agli operatori, alle forze dell’ordine e ai giudici. Dunque non c’è possibilità alcuna di cambiare le cose con metodi democratici». In un altro post si sostiene che nel gruppo «spesso si tace sui gravi crimini degli psichiatri e anzi li si giustifica». Anche i giudici vengono tirati in ballo: «I giudici sono solo dei bastardi venduti, non c’è affatto da renderli autonomi ci deve pensare il Duce a sistemarli e a inserire gente competente e a lui leale nelle istituzioni».

In un altro post viene riportato lo screenshot di una recensione, con relative maledizioni dell’utente, per il Centro Salute Mentale di Domodossola: «Istituto di controllo sociale tipico delle peggiori dittature, se non si vuole prendere la loro “terapia” ti minacciano e ti fanno un tso. Gli operatori eseguono gli ordini degli psichiatri senza opporsi minimamente. Le forze dell’ordine e i magistrati sono d’accordo con questo sistema criminale che appoggiano completamente». Il post risale al 25 febbraio 2023, ma non risulta tra le recensioni nel profilo Google del centro.

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