Omicidio della psichiatra Capovani, alle 12 si fermano i colleghi di tutta Italia: «Ora investimenti nella sicurezza»

Il 71% delle aggressioni al personale sanitario nel triennio 2019-2021 ha riguardato donne

Oggi alle 12 tutti gli operatori dei Dipartimenti di salute mentale in Italia osserveranno due minuti di silenzio e sospenderanno ogni attività in ricordo di Barbara Capovani, la psichiatra aggredita e uccisa da un ex paziente a Pisa. Lo annuncia Liliana Dell’Osso, presidente della Società italiana di psichiatria. Alla stessa ora, psichiatri e operatori sanitari della provincia di Pisa si raduneranno davanti al reparto di Psichiatria sociale dell’ospedale Santa Chiara. Un modo per rendere omaggio alla collega uccisa ma anche per «chiedere tutela e invertire la rotta di una continua delegittimazione del ruolo e del servizio svolto dal personale sanitario». Al momento, l’unico indiziato per la morte di Capovani è Gianluca Paul Seung, un ex paziente di 35 anni residente a Viareggio, accusato di aver aggredito la psichiatra con una mazza. Nei suoi confronti gli inquirenti sollevano l’accusa di omicidio premeditato.


Le richieste dei sindacati

Secondo gli ultimi dati Inail, nel triennio 2019-2021 sono stati 4.821 i casi di aggressioni o minacce nei confronti del personale sanitario. Di questi, il 71% ha riguardato le donne, mentre per entrambi i generi si rileva che un quarto degli episodi di violenza ha coinvolto medici o infermieri sotto i 34 anni. La professione più colpita è proprio quella dei tecnici della salute. Una categoria che, nei dati Inail, comprende tutti quei medici e infermieri che lavorano a contatto con minori, tossicodipendenti, alcolisti, carcerati, disabili e pazienti psichiatrici. Sulla morte di Barbara Capovani sono intervenuti anche i sindacati. «È una tragedia terribile, una perdita immensa. Servono interventi per la sicurezza di chi opera nei servizi sanitari e investimenti in un settore da anni definanziato come quello della salute mentale. Vogliamo un confronto coi decisori politici per garantire diritto alla salute e diritto alla sicurezza», chiedono in una nota Cgil Toscana, Fp Cgil Toscana e Fp Cgil Medici/Dirigenti Toscana. A proposito dell’arresto di Seung, i sindacati aggiungono: «È una persona la cui instabilità era nota, persona che aveva già avuto modo di aggredire, molestare, minacciare. Arriverà il momento di riflettere, valutare e individuare responsabilità».


Credits foto: Ansa/Franco Silvi

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