No! In Spagna non stanno demolendo le dighe per aggravare la crisi idrica

Le dighe demolite erano inutili od obsolete, e tutte più basse di 13 metri.

Sono immagini potenti quelle che molti utenti stanno condividendo su Facebook attribuite alla Spagna. Diverse dighe vengono demolite dagli escavatori mentre l’acqua dei bacini artificiali torna a fluire verso valle. Teruel, Salamanca, Peñamellera Baja sono solo tre delle municipalità coinvolte nelle demolizioni, che secondo chi condivide i post sarebbero una delle cause della siccità peggiore degli ultimi 40 anni che ha colpito la Spagna come molti altri Paesi europei. Una tesi interessante, ma sarà vera?

Per chi ha fretta:

  • La Spagna è il Paese europeo che ha demolito più dighe e chiuse fluviali nel 2021 e 2022.
  • Secondo alcuni utenti su Facebook, si tratterebbe di un’operazione del governo per aggravare artificiamene la crisi idrica e sottomettere i cittadini al proprio volere.
  • In realtà, le demolizioni sono viste come una buona cosa da esperti ed associazioni ambientaliste come il WWF.
  • L’obiettivo è riportare allo stato naturale il corso di molti fiumi.
  • Le dighe demolite erano inutili od obsolete, e tutte più basse di 13 metri.

Analisi

Di seguito vediamo lo screenshot di uno dei post oggetto di verifica. Nella descrizione si legge:

🇪🇦 Spagna – demoliscono apposta le dighe e i bacini di raccolta dell’acqua per creare l’emergenza idrica💧❌…che sarà attribuito al “cambiamento climatico”. DEMOLIZIONE DI DIGHE IN SPAGNA: 2021: 108 DAMS 2022: 148 DAMS 2023 FINO AD APRILE: DEMOLITE 43 DIGHE

Qui un altro testo che accompagna i post:

🇪🇦 Spagna – demoliscono le dighe e i bacini di raccolta delle acqua apposta per creare l’emergenza idrica Esattamente come per la falsa pandemia Covid, si fanno le cose al contrario per aggravare artificiosamente le cose. In questo caso riguardanti siccità e “cambiamento climatico”. Gli agricoltori spagnolo si scagliano contro Sánchez per aver distrutto i bacini in piena allerta per la siccità: “siamo pazzi? Cosa state facendo?” Il governo intende “liberare i fiumi” in modo che “anguille, salmoni e storioni” possano risalire il letto del fiume senza ostacoli DEMOLIZIONE DIGHE IN SPAGNA: 2021: 108 DIGHE 2022: 148 DIGHE 2023 FINO AD APRILE: 43 DIGHE DEMOLITE Svegliatevi! Ogni “emergenza” è creata a tavolino per fotterci! Una volta la libertà, una volta il cibo, una volta l’acqua… Siamo governati da criminali! Prima lo capisci, prima li eliminiamo!

Quante dighe sono state demolite

I video delle demolizioni si alternano a screenshot di titoli di giornale che li contestualizzano. È possibile cercarli su Google per verificare che si tratta, in effetti, di articoli realmente pubblicati, anche su testate affidabili come El Mundo ed El Pais. Non è chiaro se i video che si vedono tra un articolo e l’altro provengano effettivamente dalla Spagna. Quel che è certo è che il Paese iberico negli ultimi due anni ha demolito moltissime dighe e chiuse fluviali. Come certificato dal report Dam Removal Progress 2021, la Spagna ha demolito 108 dighe nel corso del 2021, più di ogni altra nazione europea. Record ottenuto nuovamente lo scorso anno, con 133 dighe. I rapporti spiegano che le demolizioni avvengono principalmente per «riportare almeno 25 mila chilometri di fiumi al loro stato naturale», ovvero uno degli obiettivi chiave della Strategia per la Biodiversità 2030 dell’Ue. Può sembrare un numero enorme, ma secondo i dati dell’Atlante Europeo delle Barriere Fluviali (Amber Barrier Atlas) elaborati da Newtral, si tratta di appena lo 0,14% delle 171.203 dighe del Paese.

Quanto erano grandi

La questione è comunque controversa. Le dighe demolite erano quelle considerate più dannose che utili. Spesso erano obsolete, o, come nel caso di quella di Valdecaballeros di cui si valuta la demolizione (Extremadura), non servono più al loro scopo (fornire acqua al raffreddamento di una centrale nucleare). D’altro canto, alcuni agricoltori sono stati comunque costretti a cambiare metodo di approvvigionamento idrico da usare nell’irrigazione dei campi, e diversi comuni devono ora prendere la propria acqua potabile da altri invasi. È anche vero, però, come spiega questo articolo del Pais, che trattenere meno acqua a monte, fa sì che ne arrivi di più a valle, col risultato che gli agricoltori di quelle zone possono prelevarne di più. In generale, gli esperti sono d’accordo con la rimozione di queste dighe, e il rapporto che elogia i progressi fatti trova l’appoggio anche di Ong ambintaliste come il WWF, The Rivers Trust e The Nature Conservancy. Oltre a ciò, riportare gli ecosistemi fluviali al loro stato naturale dovrebbe attrarre più turismo. Ad ogni modo, quelle demolite sono dighe molto basse, dato che la più alta tra quelle butttate giù nei due anni era alta appena 13 metri.

Le cause della siccità in Spagna

Controversie a parte, va notato come la grande siccità con cui la Spagna sta facendo i conti si è esasperata nel 2022, con il 2021 che ha visto una quantità di precipitazioni nella media. Mentre il 2022 ha mostrato numerose anomalie, con le parti centrali che dove ha piovuto meno della media, e la costa del Levante che ha ricevuto più pioggia del solito. Umidità, temperatura, e quantità e distribuzione della pioggia sono i fattori che determinano l’insorgere o meno di una siccità, che chiaramente non può essere determinata da quali e quante dighe vengono demolite, anche se queste impattano su quanta acqua viene trattenuta, e dove. Di seguito si riporta il confronto tra le rilevazioni del 2021 e del 2022 del satellite Copernicus, che confermano quanto illustrato.

Conclusioni

La Spagna è il Paese europeo che ha demolito più dighe e chiuse fluviali nel 2021 e 2022. Secondo alcuni utenti su Facebook, si tratterebbe di un’operazione del governo per aggravare artificiamene la crisi idrica e sottomettere i cittadini al proprio volere. In realtà, le demolizioni sono viste come una buona cosa da esperti ed associazioni ambientaliste come il WWF. L’obiettivo è riportare allo stato naturale il corso di molti fiumi. Le dighe demolite erano inutili od obsolete, e tutte più basse di 13 metri.

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