Pnrr, nasce la squadra di tecnici agli ordini di Fitto: super poteri per strigliare i ministeri in ritardo sui progetti

Sono 84 i tecnici chiamati a svolgere funzioni anche di commissariamento di fatto dei ministeri per accelerare i progetti finanziati con il Recovery plan

Ancora poche settimane e la nuova cabina di regia chiamata a dare un’accelerata ai progetti finanziati dal Pnrr sarà operativa. Con il Dpcm firmato da Giorgia Meloni, nasce una task force definita «Struttura di missione» ma che in realtà, riporta Repubblica, ha tutta l’aria di un super-ministero che farà capo a Raffaele Fitto, alle prese da settimane con i ritardi dei ministeri nella rendicontazione dei progetti finanziati con il Ricovery plan. La squadra di 84 esperti, infatti, non solo ha funzioni di «indirizzo e coordinamento» per l’attuazione del Pnrr, ma dovrà vigilare sugli stessi ministeri, che sono materialmente i soggetti attuatori dei piani da finanziare. Come ricorda il Messaggero, la struttura si coordinerà direttamente con la Commissione europea, in una sorta di mediazione con le varie amministrazioni titolari degli interventi del Ricovery plan. La nuova struttura è composta da quattro uffici con 14 dirigenti e 50 impiegati, a cui si aggiungeranno 20 esperti anche esterni alla Pubblica amministrazione. Attesa anche la nomina di un coordinatore, che sarà nominato con un nuovo Dpcm con l’ipotesi di pescare dalla magistratura o dall’Avvocatura di Stato.


Dei quattro uffici di livello dirigenziale che compongono la cabina di comando del ministro Fitto, c’è quello dedicato alla «tempestiva attuazione» degli obiettivi della missione 1. È quella che riguarda il piano di digitalizzazione e innovazione, dai progetti sulla cultura e turismo passando per istruzione e ricerca. Il compito di questo ufficio, tra gli altri, sarà trovare il modo per rimediare ai ritardi accumulati tra Comuni e ministeri per la realizzazione degli asili che dovrebbero vedere la luce entro il 31 dicembre 2025. Al momento il 40% dei progetti fatica a raggiungere l’aggiudicazione dei lavori, per lo più al Sud. E mentre l’ufficio III si occuperò degli obiettivi di “Inclusione e coesione”, quindi alloggi pubblici e salute, l’ufficio II avrà l’ingrato compito di pungolare i ministeri e gli altri soggetti attuatori del Pnrr per rispettare le scadenze con poteri di fatto di commissariamento in caso di eccessivi ritardi. C’è poi l’ufficio IV che avrà un canale diretto con la premier Meloni. Questa parte della struttura non solo si occuperà della comunicazione, ma anche delle eventuali segnalazioni a palazzo Chigi laddove sia necessario attivare poteri sostitutivi. La cifra del grande potere affidato alla nuova struttura di Fitto la suggerisce il passaggio del Dpcm, ricorda ancora Repubblica, in cui si affida all’Ufficio I l’onere di sovrintendere «allo svolgimento dell’attività istruttoria relativa alla formulazione delle proposte di aggiornamento ovvero di modifica del Pnrr». Una funzione cruciale in vista del momento in cui il governo dovrà ridiscutere con Bruxelles le possibili revisioni al Pnrr.


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