Dopo i cinghiali a Roma è di nuovo emergenza topi, l’invasione dalle fogne tra i rifiuti abbandonati: le zone più colpite

L’assessore all’Ambiente Stefano Marin scrive al Campidoglio: «Serve un’intervento immediato»

Dai cinghiali, passando per i lupi, fino ai topi. I roditori, attirati dal cattivo odore che fuoriesce dai cassonetti e dai tantissimi rifiuti abbandonati fuori dai bidoni, hanno invaso nuovamente il centro di Roma. E i residenti iniziano ad esserne sofferenti. Dal rione Prati a Castro Pretorio, i comitati e le associazioni cittadine sollevano la protesta e chiedono la derattizzazione immediata delle strade. Nella Capitale, stando ai dati circolati in questi mesi, ci sono oltre «10 mila» esemplari nascosti. Data la situazione, l’assessore all’Ambiente del municipio I, Stefano Marin (Pd) ha scritto una lettera al Dipartimento Ambiente del Campidoglio chiedendo che vengano installate le gabbie anti ratto su ogni caditoia che si trova accanto ai cassonetti dell’immondizia. A suo avviso, riporta Repubblica, «con la stessa griglia in metallo utilizzata per evitare che gli scoli vengano ostruiti dal fango e dalle foglie secche, si può riuscire a a impedire che i topi escano dal sottosuolo e vadano in cerca di cibo intorno ai cassonetti».


Dove si trovano

La presenza dei ratti è stata ampiamente testimoniata dai tanti video che i cittadini hanno girato. In particolare, quelli di Laura Franchitti, vicepresidente del comitato Parco delle finanze di Castro Pretorio, in cui si vedono i ratti uscire dalle caditoie e correre verso l’ammasso di rifiuti. A denunciare la presenza invasiva dei topi sono anche i residenti di via Volturno, del triangolo compreso tra via Pompeo Magno, via degli Scipioni e piazza dei Quiriti in Prati. Ma anche quelli di piazza Vittorio Emanuele, all’Esquilino. Oltre alle griglie anti ratti, Marin chiede che venga prestata maggior attenzione durante le operazioni di svuotamento dei bidoni, soprattutto a Prati, durante le quali andrebbe raccolto anche quanto si trova a terra.


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