Il braccio destro di Zelensky furioso con Angela Merkel: «Ha fatto di tutto per evitare la guerra con la Russia? Almeno non cerchi scuse»

L’ex cancelliera ha rilasciato un’intervista a “Zeit”, finita nel mirino del consigliere presidenziale ucraino che si è sfogato su Twitter

Kiev torna ad attaccare Angel Merkel dopo l’intervista rilasciata a Zeit dall’ex cancelliera tedesca che ha nuovamente difeso le politiche che ha adottato negli anni, tra cui quelle nei confronti della Russia. Merkel ha, infatti, detto che trova corretti gli sforzi per risolvere il conflitto nell’Ucraina orientale dopo l’annessione unilaterale da parte di Mosca della Crimea nel 2014 nell’ambito del cosiddetto processo di Minsk. «Sostengo questi tentativi diplomatici», ha detto l’ex cancelliera ricordando di essersi occupata «intensamente» della terra di Volodymyr Zelensky. «Con mio grande rammarico, ci sono stati alcuni che non erano così interessati», ha puntualizzato. Nello specifico, sull’invasione russa a Kiev iniziata il 24 febbraio dello scorso anno ci ha tenuto a dire: «Ho cercato, con tutto ciò che avevo a disposizione, di evitare questa situazione. Il fatto che non ci sia riuscita non dimostra che non fosse giusto provarci. La diplomazia è una necessità».


La rabbia del consigliere presidenziale ucraino

Parole quelle dell’ex cancelliera che hanno acceso la furia del consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak. «Merkel, che ha reso l’Europa totalmente dipendente dall’energia russa, si giustifica: “Ho fatto di tutto per evitare che la Russia iniziasse una guerra, ed è per questo che ho ottenuto”… il gas russo a basso costo. Fantastico. Dopo tutto, la guerra non è iniziata, giusto?», si sfoga su Twitter. «Dopo 430 giorni di guerra brutale, potete davvero disprezzare così profondamente la libertà, ignorare così palesemente i massacri russi e odiare così apertamente il diritto all’autodifesa dell’Ucraina?», chiede il consigliere con la rabbia. «Se non potete correggere gli errori del passato – conclude -, smettete di trovare scuse e di incoraggiare l’aggressore».


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