Le lacrime di Ambra per il suicidio degli studenti schiacciati dalle aspettative: «I supereroi non esistono» – Il video

La conduttrice del Concertone non riesce a trattenere l’emozione

«Quel bisogno di meritare sempre il massimo dei voti, di non poter accettare un 6 e magari un 5, ha finito per minacciare la loro dignità, fino a fargli credere che fosse meglio buttarsi dalla finestra, ché tanto dentro erano già morti. Nemmeno loro sono riusciti a volare, perché non erano supereroi. Erano persone». Ambra Angiolini, dal palco del Concertone del Primo Maggio a Roma, lancia un potente messaggio – dopo quello sulle disuguaglianze di genere sul luogo di lavoro – di solidarietà a tutti gli studenti e le studentesse che si sentono schiacciati dal proprio percorso scolastico o universitario. E alle famiglie dei ragazzi e delle ragazze che, sotto il peso della retorica del successo, non hanno trovato via d’uscita e hanno scelto il suicidio. Come accaduto a Chieti, a Padova, a Roma, solo per citarne alcuni avvenuti nelle scorse settimane. «Un supereroe fa comodo allo sfruttamento perché non conosce i limiti delle persone normali, ha i superpoteri: vola. Non è esposto alle insidie delle malattie, non deve riposare, non va in ferie, non è destinato a mettere su famiglia», spiega la conduttrice del Concertone, «ma esiste un diritto a essere ordinari, anche in una società che ci impone di essere straordinari ed efficienti sempre. Il diritto a lavorare vivere studiare senza che ci venga sempre chiesto un passo in più. Perché non siamo noi a doverci sentire limitati ma è la smania di potere e sfruttamento che dovrebbe porsi un limite. Perché questa idea del supereroe performante è quella che ha portato alla morte troppi ragazzi, perché per loro essere semplici studenti, per esempio, non era abbastanza. Rinunciare alla perfezione che credevano i dover raggiungere significava fallire».


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